GROSSETO – Sono preoccupati gli studenti del liceo scientifico di Grosseto che oggi hanno segnalato, attraverso la Rete degli studenti medi, la formazione di una crepa nel soffitto di una classe del primo terra.
Un accaduto che riporta all’attualità anche a Grosseto il dibattito sullo stato dell’edilizia scolastica.
Sara Giannessi, coordinatrice degli Studenti Medi Grosseto dichiara: «da un anno a questa parte la situazione ancora non è assolutamente cambiata, nonostante le numerose promesse-spot da parte del governo in merito alla campagna #scuolebelle #scuolenuove #scuolesicure . Abbiamo già denunciato come gli iniziali investimenti nell’edilizia scolastica non sia sufficienti a far rientrare questa situazione di emergenza presente in tutta la penisola».
A Grosseto, insieme ai rappresentanti degli istituti e agli studenti che hanno voluto partecipare, la Rete degli Studenti Medi ha organizzato una vera e proprie campagna sull’edilizia scolastica, che denuncia tutti gli interventi di grande è piccola manutenzione da mettere in atto all’interno degli istituti grossetano.
Molte scuole ad oggi, dicono dalla Rete degli studenti medi, si trovano con muri pericolanti, infissi danneggiati, bagni inagibili, e molti altri problemi strutturali. A inizio Dicembre la rete degli studenti ha sottoposto ai rappresentanti delle classi e degli istituti dei questionari di monitoraggio, i quali hanno portato ad avere un documento che illustrava una lista sconcertante di priorità da mettere in atto all’interno della scuola.
«Il taglio extremis di 489 milioni denotano la poca serietà con la quale questo governo sta affrontando la profonda crisi che da anni vive la scuola pubblica italiana a partire dall’edilizia scolastica».
«Il documento sull’edilizia scolastica #scuoleamisuradistudente è stato consegnato ad Emilio Bonifazi, attuale sindaco e presidente della provincia, il quale ci ha assicurato che le segnalazione verranno prese in considerazione; noi ci impegneremo a fare da tramite tra gli studenti e le istituzioni facendo presente sempre le condizioni che dobbiamo subire ogni giorno a scuola. Gli studenti vogliono luoghi sicuri dove poter studiare e crescere, non vogliono più rischi all’interno delle proprie scuole» concludono i ragazzi della Rete degli studenti medi.