FIRENZE – Sarà esteso entro il 2015 a tutte le zone montane della Toscana il numero verde per la prevenzione del disagio sociale, e in particolar modo del suicidio. L’estensione è stata annunicata stamani, nel corso del congresso regionale Uncem che si è tenuto nell’Auditorium di Sant’Apollonia. “L’estensione del numero verde regionale e della rete di operatori di varie discipline sul territorio regionale – ha detto l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, intervenendo al congresso – va a conoslidare le attività regionali di prevenzione del disagio sociale. Il numero verde, un progetto innovativo frutto di un percorso condiviso tra Regione, Uncem, Asl e SdS, è uno dei punti cardine del progetto Montagna in Salute, con il quale vogliamo intervenire vogliamo intervenire su tutti quei fenomeni – disagio sociale, isolamento, alcolismo, violenza su donne e minori – che possono avere come esito il ricorso al suicidio”.
Il numero verde regionale 800 098 718 è in funzione dal 30 novembre 2011. Dopo una sperimentazione rivolta ai cittadini delle tre Società della Salute montane (Casentino, Amiata Grossetana e Colline Metallifere), è stato poi esteso anche a Valdichiana, Lunigiana, Amiata Val d’Orcia. E’ attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18. Al telefono rispondono operatori specializzati del Centro di Counseling regionale (Ccr), counselor, psicologi e sociologi, che offrono informazioni, orientamento e sostegno psicologico per fronteggiare i momenti particolarmente difficili della vita. Attraverso l’accoglienza e l’ascolto, facilitano il contatto con la rete dei servizi sociosanitari del territorio per un adeguato percorso assistenziale. Questa iniziativa, nell’ambito del progetto “Montagna in salute”, intende creare e validare un modello di accoglienza e di assistenza della domanda legata al rischio d el suicidio, da applicare progressivamente alle altre Società della Salute della Toscana.
Dalla sua entrata in funzione (novembre 2011) ad oggi, il numero verde ha avuto circa 400 contatti. “Tutte le persone – dicono i responsabili del progetto – sono state accolte dagli operatori e accompagnate nei percorsi assistenziali”.
“Punto di forza delle attività – afferma il presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani – è il contatto diretto con i territori coinvolti, attraverso percorsi di formazione e sensibilizzazione ad hoc rivolti agli operatori della salute sulle problematiche legate al fenomeno del suicidio e la sua prevenzione, oltre al coinvolgimento di istituzioni locali e cittadini. E in più l’ausilio del numero verde regionale, che potrà essere utilizzato da chiunque, a livello locale, sentisse il bisogno di chiedere aiuto ed essere indirizzato al servizio territoriale più indicato ed iniziare un percorso di assistenza. Un progetto unico nel suo genere – aggiunge Giurlani – Ringrazio la Regione Toscana, che in questo percorso a sostegno delle comunità locali montane e periferiche diventa regione pilota”.
I dati sul fenomeno del suicidio, a livello mondiale e in Toscana:
Il suicidio è una delle più comuni emergenze in ambito psichatrico e un complesso problema clinico e sociale. Negli ultimi 50 anni, i dati dell’Oms mostrano un aumento del 60% del tasso di suicidio, con un incremento particolarmente marcato nei paesi industrializzati. Nel mondo, ogni giorno 3.000 persone commettono suicidio: si calcola che il tasso globale di mortalità sia di 16 su 100.000, con una morte ogni 40 secondi. Per ogni persona che completa il suicidio, 20 tentano di togliersi la vita, con conseguenze spesso invalidanti. Sebbene la maggior parte degli eventi riguardi persone adulte (oltre 60 anni), il suicidio rappresenta una tra le prime tre cause di morte nei giovani adulti di età compresa tra 15 e 34 anni. L’Oms stima che, dall’attuale milione di morti per suicidio ogni anno, il fenomeno potrebbe raggiungere un milione e mezzo nel 2020.
Da un’indagine condotta dall’Ars (Agenzia regionale di sanità) risulta che dal 1988 al 2008 in Toscana i suicidi sono calati da 314 nel 1988 (238 nei maschi e 76 nelle femmine) a 263 nel 2008 (205 nei maschi, 58 nelle femmine). Nei venti anni presi in considerazione, il tasso di mortalità per suicidio (numero di suicidi ogni 100.000 abitanti) è sceso da 10,5 a 6,8 (da 18,4 a 11,7 per i maschi e da 5,1 a 2,8 per le femmine). E la maggiore densità (con tassi tra 8,30 e 17,47) si rileva nell’area sud-est della regione, con particolare rilevanza nella zona dell’Amiata, e sulle montagne pistoiesi e casentinesi. Tra i fattori di rischio individuati dall’Ars, il sesso maschile, il basso grado di urbanizzazione, la condizione di isolamento. La primavera rappresenta il periodo dell’anno con il maggior numero di suicidi. Nei 6 mesi che precedono il suicidio, il ricorso ai servizi raddoppia. Nell’anno che precede l’evento, i l ricorso ai farmaci è triplo rispetto alla media toscana.