GROSSETO – “Nessuna pietà per il comparto agricolo della Maremma, nessuna risurrezione pasquale. Dopo le alluvioni del 2014 e i problemi legati a una tassazione insostenibile, in questi giorni di festa il settore ha dovuto fare i conti con una nuova avversità: il freddo e il gelo” Sono le parole di Enrico Rabazzi, presidente provinciale della Cia a seguito delle numerose segnalazioni da parte di agricoltori che evidenziavano i danni causati dalle bizzarrie climatiche.
“Le eccezionali gelate dei giorni scorsi, la neve a bassa quota e gli improvvisi sbalzi climatici stanno danneggiando in maniera inaccettabile le coltivazioni di alcune aree di pregio della Maremma – prosegue Rabazzi -. Il settore dell’ortofrutta, le primizie ma anche le viti hanno sicuramente subito un preoccupante contraccolpo. Ad essere colpita quasi tutta la costa grossetana ma anche l’entroterra dove nascono alcuni dei nostri vini di maggior pregio”.
“Difficile e prematuro per ora fare una stima dei danni – aggiunge Rabazzi – unica cosa certa è che, oltre a dover fare i conti con questa ennesima ondata di maltempo, ci scontriamo con il grave ritardo accumulato dal nostro Paese relativamente all’applicazione dei decreti attuativi della Pac che non consentirà ai danneggiati di usufruire dei premi assicurativi previsti in questi casi. Ancora una volta dunque il settore primario, oltre ad essere in balia delle intemperie contro le quali purtroppo poco si può fare, deve fare i conti con uno Stato inadeguato e inerte, una classe politica che poco conosce e ancora meno si interessa a chi dovrebbe garantire cibo di qualità. Nel contempo tuttavia gli stessi politici non lesinano a trasferire al settore fastidi burocratici, quasi mai efficaci che per questo si traducono in danni economici”.