di Daniele Reali
ORBETELLO – La lista si chiama “Sì, Toscana a sinistra” e sosterrà come candidato governatore Tommaso Fattori. In provincia di Grosseto il candidato forte sarà Marco Sabatini. Ancora c’è da attendere l’ufficialità che arriverà il 13 aprile prossimo, ma Sabatini, già vicepresidente della provincia e attuale coordinatore provinciale di Sel, alle richieste del suo partito ha già offerto la propria disponibilità.
La lista del Sì, così viene anche chiamata, è un progetto che unisce diverse realtà della sinistra toscana e insieme a Sinistra Ecologia e Libertà hanno aderito a questo nuovo progetto che si presenta alle regionali anche Rifondazione comunista, i comitati Tsipras e alcune associazioni che condividono i valori della solidarietà e della sinistra. Per questo insieme a Sabatini gli altri candidati in lista saranno rappresentativi delle altre realtà e del resto del territorio della provincia. Quasi sicuramente ci sarà un candidato che fa riferimento a Rifondazione Comunista e che proviene dall’Amiata, mentre la due donne dovrebbero arrivare a Grosseto.
E tra i temi della imminente campagna elettorale di Sabatini e della lista del Sì ci sarà sicuramente l’autostrada. La posizione di Sel in provincia di Grosseto ormai è nota: netta contrarietà al tracciato autostradale e anche alle ultime ipotesi trapelate dopo l’incontro romano tra il presidente Enrico Rossi e il viceministro alle infrastrutture Riccardo Nencini.
«Abbiamo l’impressione – dice Sabatini che questa mattina ha incontrato la stampa a Orbetello Scalo, luogo simbolo dei problemi che potrebbe creare la nuova arteria autostradale – che le ultime mosse sull’autostrada non siano altro che propaganda. Rossi e il governo in cinque anni anni non hanno fatto niente e ora in due mesi vorrebbero arrivare addirittura al progetto esecutivo».
A Sel e a Sabatini non piace proprio l’ipotesi autostradale perché sopratutto nel sud della Maremma e in particolare a Orbetello «avrà effetti negativi su tutta l’area dello Scalo dall’ospedale, alla zona dell’itticoltura, dalla Laguna alla zona della Sitoco».
«Questo territorio è bloccato da anni così come la sua economia perché l’autostrada rimane un’incognita che non consente, nemmeno a chi ha voglia, di investire e tra l’altro è un’opera che accrescerebbe il rischio alluvione in tutta la zona».
Ma qual è l’alternativa? «L’unica soluzione è quella di mettere in sicurezza l’Aurelia, nei punti più pericolosi, investendo poche decine di milioni di euro».
A preoccupare infine Sel è anche l’eventuale relazione che ci potrebbe essere tra «la realizzazione della Tirrenica e gli scandali che hanno interessato anche recentemente le grandi opere in Italia». Per questo una delegazione di Sel insieme ad alcuni senatori venoldiani hanno richiesto un incontro a Raffaele Cantone, presidente dell’autorità nazionale anticorruzione.