ROMA – «È necessario estendere alle imprese agrituristiche i benefici previsti dall’articolo 9 della Legge 106/2014, che per sostenere la competitività del turismo nazionale ha introdotto un credito d’imposta del 30% sugli investimenti nella digitalizzazione sostenuti da esercizi ricettivi singoli e associati». È il senso dell’interrogazione presentata al Mibact (ministero della cultura e turismo, ndr) dall’On Luca Sani, presidente della XIII Commissione agricoltura.
«Con 21.000 aziende (prima la Toscana con 4.100) e 160.000 posti letto – aggiunge Sani – l’agriturismo è oramai da tempo un comparto significativo della nostra offerta turistico ricettiva, e non si capisce perché le aziende agrituristiche non debbano usufruire di un credito d’imposta introdotto per sostenere il settore ricettivo. Agevolazione che riguarda ad esempio impianti wi–fi, siti web ottimizzati per il sistema mobile, programmi e sistemi informatici per la vendita diretta di servizi e pernottamenti, spazi e pubblicità per la promozione e commercializzazione di servizi e pernottamenti turistici sui siti e piattaforme informatiche specializzate o servizi di consulenza per la comunicazione e il marketing digitale. Insomma – conclude Sani – si tratta di strumenti utilizzati in modo particolare proprio dalle imprese agrituristiche, al pari di alberghi, Rta o affittacamere. Per questo, insieme al collega Dallai, abbiamo presentato un’interrogazione al Mibact per sollecitare la rimozione di una discriminazione che non ha alcun senso».