FIRENZE – “Dobbiamo fare ciò che riteniamo giusto e in accordo con l’interesse generale. Questo signifca scrivere una pagina di buona politica: e questo piano, nell’equilibro che ha saputo raggiungere, è senz’altro una pagina di buona politica”. E’ stato questo uno dei passaggi più rilevanti dell’intervento con cui il presidente Enrico Rossi ha concluso il dibattito generale sul piano del paesaggio, ringraziando tutti coloro che hanno partecipato e dato un contributo a un risultato che è unico in Italia.
“Siamo la prima regione che può approvare un piano del paesaggio in consiglio regionale – ha sottolineato Rossi – perché anche la Puglia, l’unica regione finora dotata di un piano, lo ha approvato senza un voto in consiglio regionale. Noi lo facciamo attraverso un dibattito ampio e difficile in consiglio, confrontandoci con posizioni diverse anche all’interno della stessa maggioranza, come è giusto che sia, perchè il paesaggio è tema davvero trasversale, basti pensare che per anni ha avuto come punto di riferimento la legge Bottai del 1939”.
Nessuna attività, insomma, sarà penalizzata e costretta a cessare, ma piuttosto trarrà beneficio da nuove regole. E questo vale per le cave – “Non blocchiamo certo l’attività di escavazione” – come per l’agricoltura, dove anzi si aprono nuove attività – “Restituiamo alle attività agricole 200 mila ettari di bosco. Basterà dimostrare che un tempo erano terreni agricoli” – così come per le nostre coste – “Però lasciamo le piscine sulle spiagge alla riviera romagnola”
Regole, ha concluso Rossi in riferimento agli “argini” che è necessario mettere al consumo di suolo, che anzi possono fare bene alla nostra economia. “Questo piano, certo, può dispiacere a chi voleva la chiusura delle cave, così come a chi vorrebbe fare tutto come prima. Eppure le regole aiutano la qualità. E la qualità può costare di più, ma spesso dura di più e rende di più. Pensate a tutto l’edificato invenduto nella nostra regione. Se per qualche anno non edificheremo più, ma ci dedicheremo a ristrutturare e recuperare faremo un gran bene alla Toscana”.
«La Toscana si conferma una terra all’avanguardia – interviene il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi -. Non era infatti un’impresa facile quella di riuscire nel conciliare le necessità dello sviluppo e la tutela del lavoro con la salvaguardia del nostro splendido patrimonio naturalistico. Eppure il Consiglio regionale ci è riuscito, per primo in Italia e dopo un lungo, partecipato e inevitabilmente complesso dibattito che ha visto infine trionfare una sintesi squisitamente riformista; un’impostazione che vede sempre la realtà in maniera lucida e che non si lascia trascinare da logiche talvolta opposte nei contenuti ma sempre unite nell’essere pregiudiziali. I Comuni vogliono regole chiare e adesso ci sono. E questo difendendo il nostro bellissimo territorio, che ci caratterizza e che si traduce in un marchio di qualità conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. E stato così nel passato e continuerà ad esserlo anche per il futuro».
E sul tema del piano paesaggistico interviene anche l’ex presidente della Provincia e ormai prossimo candidato del Pd in Regione Leonardo Marras «La Toscana nel mondo è il suo paesaggio. Lo abbiamo fatto e difeso nei secoli. La Toscana è consapevole di questa ricchezza e per prima in Italia ha tutelato il suo passato e il suo futuro con il Piano Paesaggistico. Il valore della scelta è straordinario anche perché nasce da una ricerca approfondita e da un dibattito ricco. Troppi sedicenti intellettuali a dare ricette di beltà, tanti conservatori di uno sviluppo di rapina ad opporsi ad una scelta che prima di tutto è politica. Il Piano è, dunque, un racconto e una promessa. C’è anche la Maremma in questa storia, con le sue risorse e le sue idee. Molte delle nostre osservazioni sono state accolte, rendendolo più vicino alle esigenze produttive di oggi. Perché è l’agricoltura che costruisce il paesaggio e non è la sua minaccia. Il consiglio regionale e il presidente Rossi lo hanno capito ricercando un giusto equilibrio tra sviluppo e salvaguardia. Viviamo in una regione stupenda, e il paesaggio della Maremma fa la sua parte. Non ce ne dimentichiamo mai, soprattutto per i nostri figli. #laRegionechefabene»