GROSSETO – Nuova classificazione dei rifiuti. La Cna scrive ai parlamentari maremmani, Monica Faenzi e Luca Sani, i merito alle modifiche introdotte sulle analisi die materiali da demolizione.
«Le Associazioni CNA di Arezzo, Grosseto e Siena – scrive il presidente dell’associazione artigiani di Grosseto Riccardo Breda – vogliono portare alla vostra attenzione un problema di assoluta gravità, che sta mettendo a rischio la possibilità di continuare a svolgere la propria attività ad un’intera categoria di imprese artigiane».
«Quanto sopra, a causa di una norma contenuta – ironia della sorte – nel decreto “competitività” entrato in vigore il 18 febbraio che ha modificato, profondamente e inspiegabilmente – visto che a giugno la Comunitaria apporterà ulteriori modifiche – le regole per la classificazione dei rifiuti».
«Il pasticcio è generato dai cosiddetti codici speculari, praticamente tutti quei rifiuti che, per questa classificazione ambigua, potrebbero in teoria contenere dei residui di inquinanti. Per dimostrare il contrario si è obbligati ad eseguire delle analisi specifiche e anche molto costose».
«Tanto per dare il senso della proporzione, si fa presente che le analisi saranno obbligatorie per poter conferire agli impianti il vetro, la plastica o il ferro prodotti nell’ambito di una costruzione o di una demolizione. Il contraccolpo è verso tutte le imprese, ma in modo particolare per quelle delle costruzioni perché tutti i detriti da demolizione rientrano in questa fattispecie e quindi, in assenza di analisi, invece di essere avviati al recupero dovranno essere destinati allo smaltimento».
«Infatti, in totale contrasto con quanto previsto dai Regolamenti comunitari, quando le sostanze presenti in un rifiuto non sono note o non possono essere determinate, il rifiuto, in via cautelativa, si classifica automaticamente come pericoloso, circostanza che renderà pericolosi anche i rifiuti che non lo sono, moltiplicando inutilmente i costi di gestione e smaltimento».
«Già oggi subiamo un primo effetto pratico visto che tutto il sistema di raccolta e gestione locale è completamente bloccato e nessuna sa come uscirne».
«E’ evidente quanto tale situazione sia ingestibile sia dal un punto di vista pratico che da quello economico: i detriti conferiti ad un impianto come pericolosi costano circa 20 volte di più dei non pericolosi, mentre tutti gli impianti adibiti al recupero – dei non pericolosi – sono a rischio di chiusura».
«La CNA ha presentato numerosi emendamenti al decreto mille proroghe, che sono stati però bocciati dalla commissione Affari costituzionali della Camera. Il 6 agosto 2014 era stato approvato un ordine del giorno che impegnava il Governo a pubblicare una circolare esplicativa, che però non è mai arrivata. Facciamo quindi appello alla vostra sensibilità e richiamiamo la vostra attenzione su un problema che rischia di minare ancor di più il già precario stato di “salute” di tante aziende sollecitando un intervento, in deroga, per esonerare del tutto i piccoli produttori di rifiuti. Quanto sopra anche in virtù del fatto che il 1 giugno prossimo, la nuova classificazione dei codici di rifiuto disposta dalla legge comunitaria, risolverà automaticamente la questione».
«Certi di un pronto interessamento e ringraziandovi per l’attenzione, si fa presente che venerdì prossimo (27 marzo alle ore 15, presso la CNA di Siena in Via S. Martini n.18), nel corso di un apposito incontro, verranno approfonditi e precisati meglio i problemi suesposti».