GROSSETO – «Conosciamo ormai il ritornello del sindaco Bonifazi: quando non sa cosa rispondere accusa sempre di demagogia i suoi oppositori. Non è nuovo a questi maldestri tentativi di confondere le carte, minimizzando e rilegando la polemica sull’assessorato alla sicurezza come una chiacchiera da bar, o meglio, da social network». Fabrizio Rossi, capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale in consiglio comunale interviene così sulla vicenda: «Non è sfuggito però ai grossetani, come lo stesso primo cittadino abbia rifiutato di istituire un assessorato alla sicurezza sostenendo che non ce n’è bisogno, poiché in più occasioni in consiglio comunale ha ripetuto che la delega suddetta esiste e la gestisce direttamente lui».
«Non avevamo dubbi che la delega la gestisse lui, visti i risultati ottenuti in tema di sicurezza e l’attuale situazione di degrado e criminalità che ormai colpisce la città e le frazioni – aggiunge Rossi -. Forse vive una realtà virtuale, o forse, come al solito, non si accorge delle reali condizioni dei suoi amministrati e dei comitati di cittadini che, senza il supporto della loro amministrazione comunale, si organizzano in perfetta sintonia con la costituzione e con le leggi, per svolgere un importante ruolo di prevenzione dei reati e di controllo del territorio. Probabilmente non si è accorto che in questi anni la sua città è profondamente cambiata e che l’illegalità è così diffusa che anche i regolamenti approvati in consiglio comunale, e non solo le sue ordinanze, rimangono parole di “carta” che non sortiscono nessun effetto concreto. Parole e carta, niente di più».
«Sostenere che non serve un assessorato, come in altre città è stato fatto e ha portato enormi miglioramenti, ribadire che la delega la detiene il sindaco, equivale a dire che il primo cittadino non si sta occupando adeguatamente di sicurezza come invece dovrebbe fare per la delega ricevuta, considerata la situazione in cui versano la città e le frazioni – prosegue -. Al contrario l’assessorato, a fronte di un progetto integrato di collaborazione e sinergia tra i cittadini, che si riuniscono in comitati e controlli di vicinato, forze dell’ordine e prefettura, avrebbe assunto una funzione di “cabina di regia”, affinché nella nostra città vi potesse essere una reale “sicurezza partecipata”, caratterizzata dalla moltiplicazione degli occhi dei cittadini a sostegno del lavoro delle forze di pubblica sicurezza».
«Una proposta concreta, per combattere efficacemente la recrudescenza, reale e non virtuale, degli episodi di criminalità e di illegalità – conclude il capogruppo di Fratelli d’Italia -. E non può cavarsela con la solita accusa di demagogia altrui o addossando colpe ad altri: mentre sostiene che è lui il titolare della delega, ne certifica il fallimento della sua gestione. I danni, al solito, li pagano i cittadini onesti».