GROSSETO – Spazi angusti, buchi minuscoli in cui far passare la testa, zampe rattrappite. È quel che si sono trovati di fronte le guardie della Lac (lega abolizione caccia), durante un controllo di alcuni cani da caccia nel Comune di Grosseto. Il controllo si è preso esteso ad un allevamento di conigli e galline abusivo. Gli animali erano detenuti in piccolissime gabbie che ne impedivano completamente la libertà di movimento.
I conigli chiusi in anguste gabbie non potevano nemmeno sollevarsi in piedi, tanto che alcuni di loro avevano grossi problemi alle gambe posteriori. In pochi centimetri quadrati erano stati collocati anche tre conigli insieme.
Le galline la produzione di uova erano detenute in gabbie talmente strette e basse che consentivano loro solo di tirar fuori la testa e il collo dalle fessure delle gabbie. «Un vero e proprio campo lager per galline e conigli – afferma il responsabile Lac Raimondo Silveri -, in vita solo per essere sfruttati, detenuti senza un briciolo di comprensione per la loro breve vita».
Le guardie hanno chiesto l’intervento del servizio veterinario della USL 9 di Grosseto, che ha ordinato la liberazione di tutti gli animali dalle anguste gabbie. Il proprietario è stato denunciato alla Procura della Repubblica per maltrattamento di animali, e «per aver detenuto animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze».
«Non meglio andava per alcuni cani da caccia sempre dello stesso proprietario, che oltre dover provvedere immediatamente a sistemare gli animali in strutture idonee, dovrà pagare una sanzione di 600 euro, per la detenzione di tre cani non iscritti all’anagrafe canina Regionale». Conlude Silveri.