GROSSETO – «L’esperienza dell’Istituzione servizi infanzia documentazione educativa è limitata e da rivedere. Troppo alti i costi legati alla gestione della realtà comunale. Eccessivo pure il carico burocratico che pesa sull’organizzazione del servizio, suddiviso in mille settori e caratteristiche dalle molte sfumature». Così Amedeo Gabrielli, presidente dell’associazione Fare Grosseto, attacca l’istituzione Iside.
«Le famiglie grossetane hanno la necessità di poter usufruire, invece, di un istituto in piena efficienza – prosegue Gabrielli -. Un qualcosa che sia in grado di dare le giuste risposte in termini di qualità, disponibilità e correttezza. E il tutto deve essere assicurato nel pieno rispetto di un momento come quello odierno, fatto di risorse assai limitate e crescenti difficoltà».
«È per queste ragioni che riteniamo indispensabile che i servizi dell’infanzia siano diffusi tramite idonee convenzioni messe nero su bianco con il contributo di scuole private – si legge ancora nella nota -. Come dire: tutto quello che fino a oggi ha fatto Iside può, in futuro, essere gestito da un istituto comprensivo del capoluogo. Un modo per liberare importanti fondi economici e risorse umane da dirottare su altre iniziative di carattere pubblico. In Toscana sono molte le esperienze che vanno in questa direzione. Dunque non ci inventiamo nulla che non sia già stato fatto. Ed è proprio la presenza di accordi identici a quelli che proponiamo all’attenzione pubblica che avvalora la nostra tesi».
«Siamo consapevoli che toccare una realtà come quella di Iside, che sino a oggi ha ricoperto un ruolo strategico nel coordinamento dei servizi per l’infanzia, sia una scelta difficile da prendere. Ma rimaniamo altrettanto fermi nella nostra posizione, consapevoli che solo una revisione complessiva del sistema educativo potrà, anche a livello locale – conclude -, dare quelle risposte tanto attese dalle famiglie in termini economici e di servizio».