GROSSETO – La proposta di delibera sull’amministrazione condivisa e la rigenerazione dei beni comuni presentata dal Movimento 5 Stelle non ha passato il vaglio del consiglio comunale.
«La proposta non è stata bocciata per il suo contenuto, anzi, la giunta ha fatto sapere che è molto interessata all’argomento e che sta già lavorando a questo progetto. Stesso giudizio anche da parte di molti consiglieri di maggioranza e di opposizione. E allora perché è stata bocciata? È stata bocciata perché un atto deliberativo del Movimento 5 Stelle non deve essere approvato, per principio, per partito preso, perché il Pd è quello che conosciamo ormai da molto tempo, sia a livello nazionale che locale, cioè l’unico che si ritiene in diritto di fare proposte e prendere decisioni – precisano i pentastellati -. Gli altri? Ci sono, ma non devono permettersi di fare ombra all’arroganza dei suoi rappresentanti anche se non eletti; il che dimostra ancora una volta che la parola “democratico” è solo un optional senza contenuto. A Grosseto è andato in scena qualcosa che dimostra ancora una volta, se ce ne fosse ancora bisogno, che viviamo in un paese sottosopra».
«Durante lo svolgimento della I commissione propedeutica alla seduta consiliare, sono emerse posizioni che denotano un decadimento morale e culturale di chi ricopre incarichi istituzionali – precisano dal M5S di Grosseto -. Non è accettabile che un assessore non sappia quali sono i suoi compiti e quali invece quelli di un consigliere. Ancora più grave quello che ha detto la presidente della I commissione, in quanto ha dichiarato, senza mezzi termini, che un consigliere di minoranza è più in difficoltà di uno di maggioranza in quanto gli uffici comunali sono, a suo dire, più disponibili per questi ultimi e meno per quelli di opposizione. Affermazione di una gravità inaudita».
«Il MoVimento 5 Stelle Grosseto è sempre stato collaborativo e lo continuerà ad essere. Quelli che solitamente dichiarano che “I grillini sono solo protesta e non proposta” di fatto sono le stesse persone che messe alla prova dei fatti ritengono molto più importante pensare ai propri interessi opportunistici, piuttosto che dare un bel segnale alla popolazione approvando una proposta che, nel merito, è convergente con le proprie idee e soprattutto ha seguito quel corretto iter istituzionale che delimita chiaramente il potere legislativo da quello esecutivo – concludono -. Chi detiene quest’ultimo, ormai da un ventennio, pensa di averli entrambi ed i consiglieri, utili soltanto per un ruolo di ratifica delle sue scelte. Noi non ci stiamo e ci batteremo sempre contro queste vere e proprie storture insopportabili».