GROSSETO – “Non era mia intenzione, anche perché non ne ho alcun titolo, dare giudizi su quanto fatto dal Comune di Magliano in Toscana in tema di rifiuti. Ho semplicemente riportato un dato contenuto nella delibera di Ato, la numero 23 del 22 dicembre 2014, approvata anche con il voto favorevole del rappresentante in assemblea del Comune di Magliano”. L’assessore del Comune di Grosseto Giancarlo tei interviene sulla polemica dei rifiuti e della raccolta differenziata.
“Non ho riportato il dato relativo al costo per abitante, poiché lo stesso risulta essere difficilmente confrontabile tra territori molto diversi e con servizi assolutamente disomogenei – prosegue Tei -. Mi spiego. A Grosseto il Pef 2012 aveva un costo di 20.352.047 euro compresi i costi di gestione della discarica delle Strillaie, che molti Comuni tra cui Magliano non debbono sopportare. In quel Comune, peraltro, la discarica venne completamente bonificata nel periodo in cui mi onoro di esserne stato sindaco e la cosa ha evitato che quei costi (all’epoca interamente sostenuti dalla Regione) oggi si ripercuotano sulle tariffe”.
“Inoltre le aree produttive incidono sulla quota procapite dei cittadini in rapporto alla loro estensione e mi pare che a Grosseto ce ne siano un po’ di più. Quindi al netto di quanto sopra a Grosseto non si paga di più (ma non mi pare questo il problema) – si legge ancora nella nota di Tei -. Ribadisco che la raccolta differenziata va considerata la via maestra da seguire, ma che è anche necessario farlo creando le condizioni per massimizzare le azioni capaci di ridurre le tariffe e premiando proprio chi si è impegnato per il bene dell’ambiente. A mio avviso dobbiamo iniziare sfruttando al meglio gli impianti che abbiamo, raccogliendo organico differenziato, producendo compost e risparmiando denari da reinvestire in sistemi di raccolta differenziata. Per farlo, dobbiamo rivedere anche gli impianti industriali esistenti nelle tre province? Ci stiamo lavorando da anni, con le difficoltà note a tutti, caratteristiche di un territorio complesso come quello di Ato sud”.