ROMA – Le esigenze di sviluppo infrastrutturale possono e devono conciliarsi con quelle della sicurezza dell’ambiente. E più le aziende sapranno essere sostenibili, tanto maggiore sarà la crescita anche economica delle imprese, con importanti e positive ricadute per la società. Questo il messaggio che arriva dal convegno ‘Le nuove regole per la sicurezza dell’ambiente’ organizzato da Terna.
“Stiamo dissipando risorse che appartengono alle generazioni future – ha sottolineato la presidente di Terna, Catia Bastioli – il cambiamento è elemento fondamentale”. E per vincere questa sfida Terna, forte della sua esperienza sul campo, lancia sette nuove regole. Innanzitutto, occorre ribaltare la prospettiva che vedeva competitività e ambiente come fattori antitetici – ha spiegato durante il convegno Giuseppe Lasco, capo divisione corporate di Terna – e considerare invece l’ambiente come una risorsa dell’azienda, da tutelare al pari delle risorse umane e degli asset, in grado di favorire e non ostacolare la competitività.
Quarto, investire nella formazione del personale in materia ambientale. Pur non essendo un obbligo di legge, è quanto mai importante creare una cultura condivisa in tema di protezione dell’ambiente, di cui ciascun dipendente deve sentirsi responsabile in prima persona. Si tratta quindi di vedere la formazione come un’opportunità per l’azienda che può garantire non solo ritorni economici ma anche, e soprattutto, sociali e di reputazione.
Non meno importante è il tema della prevenzione. E’ anzi quanto mai opportuno che le imprese, oltre ad applicare le procedure una volta che si è verificata un’emergenza, si dotino di uno strumento strutturato ed adeguato di risk management ambientale, completamente integrato con gli altri sistemi di risk management, che sia in grado di tenere sotto controllo i potenziali rischi ambientali con un approccio preventivo. Rientra in questo contesto anche il ‘progetto sicurezza integrata dei cantieri’, con l’obiettivo di controllare a 360° durante tutte le sue fasi – progettazione, affidamento lavori, esecuzione – la sicurezza nei cantieri.
Settima e ultima regola, la certificazione ambientale dei fornitori qualificati. Un approccio virtuoso alle tematiche ambientali non può non coinvolgere i propri fornitori; per questo è importante che ogni azienda si doti di un sistema di qualificazione, di tipo integrato, mediante il quale selezionare le imprese più virtuose e rispettose dell’ambiente, inserendo tra i requisiti necessari la certificazione ambientale. E’ con questo approccio che ammontano a oltre 400 le imprese qualificate, con più di 20.000 addetti, che oggi lavorano con Terna.