di Barbara Farnetani
GROSSETO – Il dolore cronico porta all’abuso di farmaci, alla depressione e nel 16% dei casi al suicidio. Sono i dati che emergono dagli studi della Fondazione Isal, nata aRimini nel 1993, primo istituto in Europa ad occuparsi di terapia del dolore.
William Raffaeli, presidente della fondazione, ha presentato oggi, presso la Banca della Maremma, proprio i dati di un tipo di terapia e di cura che troppo spesso, nei nostri ospedali, è ancora ignorata, come se il dolore fosse una componente di secondo piano rispetto ad una malattia, o quasi una percezione del paziente, con cui deve imparare a convivere.
In realtà, nonostante dal 2010 esista una legge, la legge 38, che tutela proprio il diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore, troppo spesso la gente non è a conoscenza dell’esistenza di centri che curino il dolore.
«Solo il 36% dei medici informa i propri pazienti dell’esistenza di questi centri – afferma Raffaeli -. purtroppo ancora oggi in Europa non si investe in questo settore, per curare chi si ritrova a convivere con un dolore cronico. I pazienti si trovano a visitare 6-7 specialisti, spendendo cifre considerevoli e spesso senza risultati». In usa dolori tipo quelli del mal di schiena cronico hanno superato le cure oncologiche. «C’è gente che si è trovata a dover lasciare il posto di lavoro, o a chiedere demansionamenti perché non più in grado di svolgere adeguatamente il proprio lavoro. La condizione della vita che cambia e incide anche sull’economia».
Raffaeli parla poi del dramma che spesso «se non si trova rispondenza nei medici, anche i familiari non ci credono più. Chi ha una malattia sta cosa gli stia capitando, chi ha un dolore cronico spesso non è capito né compreso». Ecco dunque il motivo per cui la Fondazione Isal ha lanciato questa campagna nazionale «Il dolore porta spesso all’abuso di farmaci. Ma se il dolore è patologico, va trattato come tutte le altre patologie».
Sono ormai quattro anni che la Banca della Maremma, assieme alla Mutua e al Cral, aderisce alla giornata “Cento città contro il dolore” promossa appunto dalla Fondazione Isal. Negli anni sono state coinvolte anche città straniere, in tutti i continenti. Il prossimo appuntamento è fissato per sabato 3 ottobre a Grosseto.
A Grosseto: in ospedale il servizio di terapia del dolore si trova presso gli ambulatori medici. Info: 0564-483472 m.simone@usl9.toscana.it
Al servizio si accede tramite prenotazione al Cup con richiesta del medico di famiglia o di un altro specialista.