GROSSETO – In Merito alla mozione di ritiro della delibera di vendita delle Farmacie Comunali Riunite, proposta da alcuni consiglieri, tra cui Cristina Citerni di Sel e Giacomo Gori del Movimento 5 Stelle, il comitato comunale di Grosseto del Psi precisa che: «La vicenda è in realtà già conclusa, poiché, essendo saltato l’atto finale di detta procedura amministrativa, iniziata con un atto di indirizzo e proseguita con la delibera vera e propria, sia detto atto di indirizzo, sia la delibera sono da considerarsi decaduti, per cui è formalmente irrilevante ed inutile il loro “ritiro”, che al massimo può assumere valenza simbolica».
«All’articolo 4 dell’accordo di covendita fra Comune di Grosseto e socio privato – precisano i socialisti – si prevede: 1) che l’accordo ha validità sino alla conclusione della procedura qualunque sia ovviamente il suo esito, 2) che in caso l’asta fosse andata deserta (come poi è accaduto) l’accordo sarebbe stato da intendersi come “automaticamente risolto”. Poiché la delibera, quale atto amministrativo definitivo, incorpora l’accordo di covendita, da un punto di vista giuridico decadendo l’atto presupposto, decade anche l’atto definitivo incorporante, che pertanto non ha attualmente alcun valore giuridicamente vincolante per l’amministrazione comunale».
«In ogni caso, per quanto sia un atto giuridicamente inutile dal punto di vista amministrativo, nessuna opposizione proviene ovviamente dal Psi all’approvazione di un formale ritiro. Ma sia chiaro che nessuno possa intestarsi in tal maniera la paternità postuma di come si sono svolte le cose – precisano ancora -. Il Psi, ritenendo la vicenda già conclusa, aveva già a suo tempo espresso la propria soddisfazione per l’esito negativo dell’asta, anche perché, come avevamo già evidenziato in una conferenza stampa svoltasi il 4 ottobre 2012, cioè molto prima che altri si occupassero della questione, avevamo già allora affermato che le Farmacie non fosse “il caso di venderle”, con la precisazione che la questione in ogni caso non potesse prescindere dal coinvolgimento dei lavoratori».
«Si ricorda inoltre che l’unica forza in consiglio a presentare emendamenti agli atti relativi alla vendita della società fu il Gruppo dei Riformisti per Grosseto Psi – concludono -. Il fatto che ancor oggi le Farmacie siano in utile, dimostra che avevamo ragione e che si tratta di un elemento del patrimonio del Comune da valorizzare in quanto produttivo e socialmente utile».