SANTA FIORA – Si sono di nuovo rivolti alle autorità i consiglieri di Santa Fiora della lista “Un comune per tutti”, Riccardo Ciaffarafà, Giacomo Albertini e Paolo Vichi. Nella segnalazione si parla di «ulteriori mancanze regolamentari e violazioni legislative, che reiteratamente l’Amministrazione comunale e, specificatamente il sindaco, pone in essere rispetto al ruolo che i Consiglieri comunali sono chiamati a svolgere».
«Questo Gruppo – si legge nella nota di Ciaffarafà – ha richiesto la convocazione del Consiglio comunale nei termini dettati dal regolamento del consiglio e il sindaco ha indetto il Consiglio non tenendo conto degli argomenti che i richiedenti avevano indicato nella richiesta di convocazione, non “inserendo all’ordine del giorno le questioni richieste”». Secondo quanto si afferma nella nota inviata alla Prefettura alla procura e al Ministero dell’Interno il sindaco Federico Balocchi avrebbe motivato la scelta «con argomenti tanto infondati quanto inaccettabili. Le interrogazioni presentate, singolarmente o congiuntamente, dai Consiglieri di minoranza, ad oggi sono sei, quindi essendo tre tre i consiglieri che hanno presentato le interrogazioni, esse dovrebbero essere inserite tutte all’ordine del giorno della seduta. Mentre il Sindaco ne ha inserite solo due».
«Questo Gruppo di minoranza ha inserito all’ordine del giorno anche nove interpellanze; il sindaco ne ha inserita soltanto una, spiegando che: “Tranne l’interpellanza inerente all’ufficio postale sito in frazione Bagnore, le altre richieste da voi presentate rientrano comunque nella fattispecie dell’interrogazione in quanto l’istituto dell’interpellanza e diretto a conoscere le intenzioni o i motivi alla base delle scelte ancora da adottare e non, invece, ad ottenere chiarimenti in relazione ad atti adottati od attività già svolte”. La spiegazione fornita dal Sindaco appare come un arrogante atto di forza, contrastante con quanto nel regolamento del consiglio è specificato per la disciplina delle interpellanze».
«In realtà una condotta siffatta da parte del sindaco implica il sottrarsi al controllo democratico che i consiglieri hanno il diritto di compiere attraverso l’istituto del sindacato ispettivo – prosegue Ciaffarafà -. Impedire questo esercizio democratico, oltre a pesanti implicazioni politiche integra una vera e propria violazione di legge. Questo comportamento del sindaco di Santa Fiora, così come la costante violazione dell’obbligo di consegna di atti amministrativi, più volte richiesti e mai consegnati, sono stati oggetto di segnalazione al Prefetto di Grosseto, il quale dovrebbe garantire il corretto comportamento dei Comuni rispetto alle norme di legge sopra richiamate. Di contro, questo Gruppo consiliare di minoranza non è mai riuscito ad avere comprensione rispetto a comportamenti siffatti. Per questi motivi i sottoscritti non parteciperanno al Consiglio comunale convocato per il 18 marzo prossimo, quale segno di massima protesta rispetto al venir meno degli elementari diritti che la legge garantisce alle minoranze; peraltro questo Gruppo è l’unico d’opposizione, costituito appunto di tre Consiglieri».