GROSSETO – Lancio ufficiale per freeHANDlee, la community nata in Maremma e legata in esclusiva a un portale di e-commerce, WAYTOGOoN, che propone un nuovo modello di vita e di rapporto tra aziende e clienti, capace di portare vantaggi a entrambi e in modo paritetico. Il senso dell’iniziativa che ha riunito circa trecento persone è stato chiarito da Fabio De Witt, Founder & Communication Organizer: condividere e diffondere l’idea che ha ispirato la nascita del progetto. «Il sito di freeHANDlee chiarisce benissimo, in modo assolutamente trasparente e comprensibile, cos’è questa community, la sua filosofia e i principi che la ispirano. Quindi oggi vogliamo darvi qualcosa di più, vogliamo condividere concretamente i pensieri e i sentimenti che hanno dato vita a questa idea: la base del progetto è creare un sistema che dimostri alle persone che è possibile tornare ad essere felici, proprio nel momento in cui la crisi ha tolto il sorriso a molti».
FreeHANDlee propone, infatti, un modello di New Sharing Economy che dà un senso nuovo e più profondo alla parola “condivisione”, oggi spesso denaturata del suo significato più vero, superando l’idea di dover soddisfare bisogni, come avviene nelle altre realtà di e-commerce. In freeHANDlee, infatti, ogni persona è al centro di una potente rete di relazioni che, con la forza dei numeri, dà vita a un grande gruppo di acquisto dal forte potere contrattuale nella trattativa con le aziende fornitrici di energia, carburante e telecomunicazioni per l’ottenimento di prezzi vantaggiosi, per tutti gli associati. E molto altro ancora. Grazie al sistema di vendita gli stessi associati non solo godranno di prezzi convenienti, ma vedranno ridistribuito tra tutti almeno il 50 % del guadagno del portale di e-commerce, attraverso 4 forme di ritorno economico. Molto importante è stato il desiderio di pensare al futuro di ognuno che ha portato alla creazione di un fondo per la salute e la pensione.
È stato Giacomo Sclano (Member Support Organizer) a spiegare come associarsi. «In freeHANDlee si crea una Rete di amici collegati, basata su un passaparola virale che consiste nel comunicare i benefici dello stare insieme. Chiunque può aderire e partecipare, come persona, come azienda, ente o associazione. Se vogliono impegnarsi più attivamente nella Community, gli associati possono diventare ‘ambasciatori’ di freeHANDlee, dedicando una piccola parte del proprio tempo alla diffusione della community, con un’attività di puro volontariato».
La serata ha avuto, infine, il suo clou emotivo quando Pasquale Solinas (Founder&President) ha ripercorso con passione la storia della nascita di questo nuovo concetto di sharing economy e tutte le tappe della sua realizzazione, condivisa con i fondatori di freeHANDlee. Il desiderio che li ha mossi è quello di creare una Community in cui ogni singolo associato fosse al centro di una rete di relazioni affiancata da un sistema valido, capace di rispondere alle necessità di ognuno, oggi e nel futuro. Perché tutti possano riprendere in mano la propria vita e ricominciare a essere felici. «Fino a ieri, tutto questo era solo un sogno; poi, con l’aiuto e il supporto di un gruppo di persone parimenti motivate, l’idea si è fatta sempre più concreta. Oggi, vi presentiamo questo sogno diventato finalmente realtà. Per noi e voi, insieme».
Chi è freeHANDlee (www.freehandlee.com) è chiarito dalla voce di Federico Pesiri, Legal & Tax Advice Organizer. «Nasce nel 2014, da un’idea italiana, con sede principale alle Canarie, scelte per la posizione strategica di Tenerife, punto nevralgico d’Europa e collegate con il resto del mondo. WAYTOGOoN, il portale su cui si appoggia freeHANDlee, è oggi il primo portale di e-commerce delle Canarie, fortemente supportato dai locali enti governativi, consapevoli dell’importanza di sostenere un progetto di tale entità e potenzialità. Riconosciuto anche dallo ZEC (Zona Especial Canarias), freeHANDlee ha ottenuto la condivisione dei propri obiettivi e finalità da parte enti governativi locali che hanno offerto pieno sostegno al progetto che ha come cuore la new sharing economy».