di Barbara Farnetani
GROSSETO – Con l’arrivo della primavera e della stagione estiva ritorna il rischio, per gli albergatori, delle truffe con carte di credito clonate. A mettere in guardia gli operatori turistici contro questo genere di truffe è la Polizia postale.
Il meccanismo, già messo in pratica negli anni scorsi e che ha “fregato” anche alcuni esercenti maremmani, è semplice: il cliente, spesso straniero o comunque di fuori, telefona per prenotare in una struttura alberghiera, due settimane, un mese, tutta la stagione. Paga subito attraverso una carta di credito (clonata), accettando, in caso di disdetta, di perdere la caparra. Dopo qualche giorno richiama, affermando di dover disdire per problemi di lavoro o familiari, e si fa versare in genere su western union, il costo della vacanza, senza caparra.
Spesso gli albergatori fanno i versamenti senza neppure attendere l’accredito sul conto dell’hotel di quanto dovuto dai presunti clienti pensando che avere la garanzia della carta di credito sia sufficiente.
Quando poi la carta viene bloccata perdono tutto, sia la caparra, sia quanto versato a mo di rimborso senza neppure averlo percepito prima. Altra versione della truffa è quella in cui si può garantire la caparra con carta di credito e poi farsela ridare indietro su un latro conto, facendo perdere le proprie tracce.