GROSSETO – «Preme tranquillizzare la CGIL che, evidentemente annebbiata e confusa dai risultati elettorali poco confortanti, perde infatti il 15% dei consensi, si è lasciata andare a dichiarazioni nevrotiche». La segreteria provinciale del Nursing up risponde alla Cgil dopo i risultati pre le elezioni delle Rsu. «E’ vero che alcuni dei nostri dirigenti sono anche attivisti di alcuni schieramenti politici, ma nessuno di questi ha cariche esecutive (segretario di partito, consigliere comunale, assessore) oltre il fatto che quelle stesse cariche, che solo oggi e guarda caso dopo i risultati delle votazioni, sono ricoperte da un anno e nessuno, compreso la CGIL, ha mai detto niente o sollevato alcun problema in merito a conferma che non si tratta di ruoli incompatibili».
«Il Nursingup, a differenza di altri sindacati, non è riconducibile a nessun partito specifico – prosegue il sindacato degli infermieri -, i nostri dirigenti, come i nostri associati, provengono da estrazioni eterogenee e le scelte o le decisioni prese hanno una valenza sindacale, scevra da ogni contaminazione politica o ideologica. Comprendiamo la CGIL, preoccupata di perdere il primato provinciale dopo essere stata surclassata all’ospedale Misericordia (Nursingup 321 voti pari al 40% – CGIL 210 voti pari al 26%). Sarebbe allora il caso che i propri dirigenti facessero autocritica, rivedendo le proprie politiche sindacali anziché attaccare gli altri».
«D’altronde se su base provinciale ben cento lavoratori gli hanno tolto la fiducia, ed una parte di questi ha optato per il NursingUp, un motivo ci sarà – conclude la nota -. Dopo queste precisazioni intendiamo chiusa la polemica con la CGIL, poiché la nostra controparte rimane l’Azienda e non certo un sindacato che, se pur in modo maldestro, tenta di rappresentare i lavoratori».
«Il buon risultato ottenuto dall’UGL in occasione del rinnovo delle RSU nel pubblico impiego, ci riempie di soddisfazione e ci sprona a migliorare sempre di più la difesa dei lavoratori» afferma il segretario generale dell’UGL di Grosseto Gianfranco Franceschini. «Dove abbiamo presentato le liste in media sono stati raddoppiati i voti rispetto al numero degli iscritti, registrando un diffuso interesse nei confronti della sigla e dei candidati che si sono resi disponibili a curare gli interessi dei lavoratori».
«In alcuni uffici importanti – ha continuato Franceschini – come la Procura della Repubblica, il Tribunale ed il Centro Militare Veterinario, l’UGL Intesa si classifica come secondo sindacato scelto dai lavoratori.Il mondo del lavoro pubblico ha a cuore i propri interessi e lo dimostra recandosi alle urne facendo registrare in alcuni casi percentuali di votanti intorno al 90 %. Ciò dimostra che la disaffezione nei confronti della politica, non viene registrata nel mondo del lavoro dove si opera una difesa di interessi reali attraverso la rappresentanza sindacale».