FOLLONICA – Partirà a maggio il Pedibus, il progetto di mobilità che il laboratorio di educazione ambientale LEA“La Finoria” ha studiato per Follonica. Dopo la fase sperimentale a giugno saranno effettuate le valutazioni conclusive tra i soggetti coinvolti – operatori, volontari, bambini e genitori – per mettere a punto il progetto definitivo, da estendere a tutte le scuole follonichesi nel prossimo anno scolastico.
Questa mattina, a presentare il progetto, c’erano gli assessori Barbara Catalani, Mirjam Giorgieri e il vicesindaco Andrea Pecorini. Gli assessori incontreranno genitori studenti ed insegnanti delle classi classi 3A e 4B dell’Istituto Comprensivo 1 “Rodari”, e della 4A e 4B dell’Istituto Comprensivo 2 “Buozzi”, che a maggio sperimenteranno Pedibus.
«Pedibus – fanno sapere dal Comune – ridiscute l’abitudine di accompagnare i figli a scuola in auto, andando a modificare un comportamento che contrasta con i criteri della mobilità urbana sostenibile e a misura di bimbo: questa consuetudine familiare negli anni ha generato un aumento di traffico quotidiano, con peggioramento della sicurezza stradale, ma anche una diminuzione dell’esercizio fisico dei bambini in fase di crescita e una limitazione ai primi passi verso l’indipendenza. Si perché andare a scuola a piedi, magari con i compagni di classe, fino a qualche decennio fa era un momento di crescita importantissimo, un modo per socializzare, sentirsi responsabili, ritrovarsi con gli amici anche prima della campanella».
Da qui l’idea di Pedibus, un modo per cambiare le abitudini riscoprendo il territorio, riducendo l’inquinamento, incentivando la socializzazione e l’educazione civica. Con Pedibus l’ente organizza percorsi protetti per raggiungere la scuola, da fare a piedi insieme (bambini e genitori): un punto di raccolta, un punto di arrivo. Uno scuolabus umano con percorsi dal capolinea alla scuola. «Il tutto in sicurezza – ribadisce l’amministrazione comunale -, con adulti accompagnatori, un conduttore/capofila e un controllore che chiude il serpentone fatto da bambini sorvegliati. E se un po’ d’acqua li bagnerà… avranno ombrelli per proteggersi!»