GROSSETO – Una mostra dedicata alla storia del Consultorio in provincia di Grosseto, attraverso foto e pannelli informativi dedicati a questa istituzione che ha contribuito all’emancipazione femminile. Sono passati esattamente 40 anni da quel 29 luglio 1975, quando fu promulgata la legge 405, frutto della mediazione tra le spinte dei movimenti femminili e femministi, orientati verso un servizio per la donna, e le richieste del mondo cattolico, proiettate verso la coppia e la famiglia. Il risultato è la nascita del servizio “di assistenza alla famiglia e alla maternità”, che vide tempi e modalità di attuazione diversi sul territorio nazionale (in Toscana con la legge regionale 18 del 12 marzo 1977).
A questa esperienza, la Asl 9, nell’ambito di un’iniziativa promossa da Centro Donna, UDI e Tavolo sulla salute delle donne del mondo, in collaborazione con il mondo del volontariato che fin dall’inizio ha sostenuto le attività del consultorio a Grosseto, ha organizzato una mostra in programma per tutta la giornata dell’8 marzo, nella Sala contrattazioni della Camera di commercio di Grosseto, in via Cairoli, a partire dalle 16.
Dal 9 marzo, la mostra proseguirà nella sede del Consultorio di Grosseto, in via Don Minzoni, 9, dove il personale accoglierà gli utenti e sarà a disposizione per le informazioni sulle attività consultoriali.
La mostra, dal titolo “40 anni di Consultorio 1975-2015: ieri oggi…e domani?” ripercorre le vicende che hanno condotto al consultorio come è oggi, con un focus sulle attività e i servizi che le strutture consultoriali oggi dedicano alle donne, alla famiglia, alle coppie, agli adolescenti, ai bambini.
“Il Consultorio familiare – spiegano gli operatori della Asl 9 – garantisce le cure primarie nell’area della salute sessuale, riproduttiva e psico-relazionale della donna, dei singoli, delle coppie e delle famiglie, degli adolescenti e dei bambini, attraverso il lavoro di équipe multidisciplinari che si integrano con le strutture presenti nel territorio di riferimento. Fornisce, infatti informazione ed educazione sanitaria sui metodi di contraccezione; consulenza ginecologica ed ostetrica preconcezionale; prevenzione oncologica (Pap Test, Test HPV); è parte operativa del Percorso nascita; fornisce consulenza per il parto in anonimato (progetto “Mamma segreta”) e per l’interruzione volontaria di gravidanza; consulenza pediatrica di comunità; assistenza psicologica e sociale ed educativa per una maternità e paternità responsabile; valorizza le responsabilità familiari; sostiene la genitorialità; segue le indagini per l’adozione o l’affido in collaborazione con i servizi sociali territoriali; collabora al contrasto delle forme di violenza, maltrattamento ed abuso.
Riteniamo, quindi, che far conoscere la storia del Consultorio familiare, valorizzando il ruolo che il volontariato femminile attivo ha avuto a Grosseto, precorrendone addirittura la legge istitutiva, sia un modo per avvicinarlo ancora di più alla comunità locale, per farne conoscere di più e meglio le funzioni per la promozione del benessere della donna e della famiglia”.