GROSSETO – Stalle scoperchiate, serre divelte, alberi caduti su rimesse e trattori. L’agricoltura maremmana non ha pace. Dopo un 2014 tra i peggiori degli ultimi anno anche l’anno 2015 non inizia sotto i migliori auspici.
«Almeno cento serre scoperchiate, stalle tanto che alcuni imprenditori agricoli hanno rinunciato a portare i loro prodotti ai mercati; vivai e produzioni orticole annientate». È questo il primo bilancio che la Coldiretti di Grosseto fa dell’ondata di maltempo che sta colpendo soprattutto la parte interna e costiera. «Si segnalano danni complessivi alle produzioni agricole per centinaia di migliaia di euro. I tecnici dell’organizzazione sono al lavoro per valutare la possibilità di far richiedere la dichiarazione di stato di calamità naturale. L’inverno 2015 – segnala Andrea Renna, direttore della Coldiretti di Grosseto sulla base dei dati Isac Cnr – è stato segnato dal 36% di precipitazioni in più rispetto alla media. Un inverno dunque piovoso ma particolarmente mite con le temperature medie che sono risultate superiori di 0,9 gradi rispetto alla media del periodo di riferimento 1971-2000».
Parla invece di «Tetti scoperchiati, alberi abbattuti, capannoni e strutture gravemente danneggiate, venti fino a 100 km/h» Enrico Rabazzi presidente provinciale Cia «Non bastavano le alluvioni e le grandinate che hanno martoriato l’agricoltura maremmana nel corso di tutto il 2014, ora ci si mette anche il vento. Ci chiamano dall’entroterra dove si registrano danni strutturali ai capannoni ma riceviamo anche tante segnalazioni dalla zona costiera dove i danni maggiori si registrano alle coltivazioni orticole e naturalmente alle serre. Ad essere colpita soprattutto la zona di Pian di Rocca nel Comune di Castiglione della Pescaia già flagellata dalle grandinate e dall’alluvione proprio pochi mesi fa. Attualmente non abbiamo ancora gli elementi per fare una valutazione dei danni e non sarebbe serio sparare cifre a caso. Come Cia – conclude Rabazzi – ci stiamo adoperando per continuare a raccogliere le segnalazioni da parte delle aziende che anzi invitiamo a contattarci per qualsiasi danno subito in modo che possiamo fare i sopralluoghi necessari. Naturalmente stiamo anche preparando la richiesta, da inoltrare alle autorità competenti, per il riconoscimento dello stato di calamità naturale, perché di questo si tratta».