GROSSETO – Il 7 marzo, in occasione della Giornata Nazionale dell ‘AMEI (Associazione Musei Ecclesiastici Italiani) alle ore 16,30, presso il Museo Archeologico e d’Arte Sacra della Maremma, verrà presentato il restauro della piccola statua lignea del secolo XVI raffigurante il “San Lorenzo”. Gli Amici della Cattedrale di Grosseto, hanno finanziato la pregevole iniziativa di recupero, provvedendo anche alla realizzazione della teca espositiva che verrà successivamente posizionata in Cattedrale.Olivia Bruschettini presenterà il rinvenimento e la storia della statua, mentre, Stefania Caloni interverrà illustrando il restauro conservativo eseguito sull’opera.
La piccola statua, di Scuola Senese, databile nella prima metà del 1500, proveniva dalla Cattedrale ed era probabilmente una statua processionale. Nella iconografia dei Santi, l’immagine del San Lorenzo è riprodotta con la palma del martirio per la Fede e la graticola, suo inconfondibile attributo per il decesso avvenuto sul rogo, mentre secondo le narrazioni agiografiche pronunciava le parole in piena lucidità e ironia: Mi hai arrostito da una parte, rigirami e mangia.Egli era stato il Primo tra i sette Diaconi della Chiesa primitiva.La piccola statua processionale è mutila delle estremità. Mancano infatti sia le mani che i piedi. Motivo questo che la rende alterata nella sua visione d’insieme e mancante quindi delle caratteristiche iconografiche, quali la palma del martirio e la griglia.La dalmatica, veste liturgica tipica dei diaconi, di colore rosso simboleggia il suo martirio. Ha una struttura a tunica e si indossa sopra un camice, come ravvisabile sui fianchi aperti dell’indumento della statua, dalla quale si intravede la sottoveste bianca.
Spesso è orlata di ricami, come si nota nel nostro caso, lungo i lati e sulla spalla, listata di passamanerie.Il tessuto raffigurato è verosimilmente un damasco in seta color rosso porpora e porta centrato il fiore del melograno.Il melagrano nell’iconologia cristiana è un simbolo anticipatore della Passione, il suo colore rosso richiama infatti il sangue e diventa il simbolo del martirio. La presenza di molti semi è anche simbolicamente coincidente con la figurazione della Chiesa e dei suoi fedeli.E’ ricordata anche nel Cantico dei Cantici, come simbolo di speranza e fecondità.Nell’arte tessile del 1500 si trovano attestazioni di disegni a grandi estensioni che nel secolo successivo trovarono invece un ridimensionamento del disegno, diventando più minuti. Il valore cultuale di questa piccola opera lignea rappresenta la storia religiosa del popolo grossetano che ogni anno, il 9 agosto, porta in processione per le vie del centro, la moderna statua del San Lorenzo, ricordando così la devozione al Santo Patrono.