GROSSETO – Gli infermieri del Nursing up inoltreranno un esposto alla Procura e al prefetto «per evidenziare la grave situazione di disagio e di rischio per utenza e operatori» e hanno già dato mandato «al proprio ufficio legale affinché proceda nei confronti della direzione aziendale, denunciando alla Corte dei Conti l’accordo firmato con le altre organizzazioni sindacali relativamente all’incremento, in termini numerici ed economici, corrisposto alle posizioni organizzative amministrative».
La segreteria territoriarle del Nursing up è sul piede di guerra e, dopo aver interrotte le relazioni sindacali con la ASL9, dichiara lo stato di mobilitazione di tutto il personale infermieristico e tecnico sanitario «Adesso siamo davvero arrivati al culmine della disorganizzazione, all’apoteosi del pressapochismo, dove forse per risolvere la situazione, che ormai non è più un eufemismo dichiarare drammatica, la direzione aziendale non fa null’altro se non garantire che “qualcosa verrà fatto”. Parole a cui sistematicamente segue il nulla, il vuoto più assoluto in cui sta precipitando la sanità maremmana, penalizzata da una governance regionale intenta all’ennesima riorganizzazione, ancora una volta penalizzante per il nostro territorio e una dirigenza locale che non riesce più a porre rimedio al disastro prodotto dalla gestione Mariotti».
«Le criticità legate alla carenza di posti letto e personale continuano a rendere difficoltoso se non quasi impossibile erogare una corretta assistenza all’utenza – prosegue Nursing up -. Dovevano assumere infermieri e OSS per sopperire alla carenza di personale, ma le graduatorie o non vengono attivate, come sta accadendo per la mobilità interaziendale che è pronta da oltre un anno e nessun assunzione è ancora stata fatta, o come quella di area vasta dove la graduatoria non scorre perché le lettere di assunzione vengono inviate con il contagocce. Il ricorso agli infermieri “interinali” da evento eccezionale si è trasformato nell’unica soluzione che la ASL9 è in grado di partorire per risolvere una cronica sofferenza legata alla continua diminuzione in organico di personale sanitario (però sono aumentati gli amministrativi). Infermieri interinali che, certo non per colpa loro, si vedono per tre-quattro mesi catapultati in setting e servizi dove il tempo necessario per essere minimamente autosufficienti, è superiore al tempo di scadenza del loro contratto, non permettendogli pertanto di garantire un benché minimo supporto ai colleghi che di certo non possono far affidamento su personale non adeguatamente formato. Il caos più completo».
«Come se non bastasse, Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, afferma di voler risolvere i problemi della sanità toscana rottamando gli infermieri e sostituendoli con degli OSS freschi e non in burn-out. Niente di più demagogico e scellerato – precisano ancora dal Nursing up -. Ricordiamo al presidente della Regione Toscana che la professionalità e le competenze infermieristiche, non possono in nessun caso essere surrogate da altra figura. Se poi parliamo di burn-out la nostra domanda è, cosa sta facendo la regione toscana per ridurlo e/o impedirlo? Se gli infermieri sono in burn-out è anche grazie ai tagli del personale, con conseguente aumento dei carichi di lavoro, alla fallimentare riorganizzazione degli ospedali secondo il modello per intensità di cure e alla ormai comprovata incompetenza dell’attuale classe dirigente. Noi ci batteremo in ogni luogo contro ogni ridicola idea di rimpiazzo della figura infermieristica».