GROSSETO – Albergatori infuriati contro la proposta di legge varata in Regione: «E’ un’aggressione al patrimonio alberghiero a vantaggio di abusivi. Per gli alberghi sono in programma obblighi, oneri e fisco, mentre per tutti gli altri nessuna regola. La proposta di legge – spiega Maurizio Parrini, presidente Federalberghi della provincia di Grosseto – è l’ ennesima dimostrazione che in Regione, nonostante i bei discorsi e le tante parole, il turismo è un settore che non interessa a nessuno, sebbene sia riconosciuto da più parti come il traino dell’economia. Assumere provvedimenti come quelli inseriti nella riforma del testo unico significa esporre gli alberghi alla concorrenza senza regole e controlli di un modo di fare ricettività che non produce né occupazione né indotto economico».
«Una pessima proposta di legge, quella approvata il 2 febbraio scorso dalla Giunta della Regione Toscana senza alcuna opposizione- aggiunge Parrini -. Nel medio periodo questa proposta di degrado qualitativo dell’offerta ricettiva, produrrà minore occupazione, minori investimenti, minor indotto economico per le attività artigianali ed industriali che tradizionalmente beneficiano della attività di sistemi ricettivi più strutturati e organizzati, come gli alberghi appunto».
«Una proposta di legge permissiva, unica nel contesto nazionale – precisa il presidente provinciale di Federalberghi -, dove regioni egualmente interessate al settore turismo, come il Veneto, l’Emilia Romagna, il Lazio, al di là della parte politica che le governa, hanno legiferato a tutela del loro patrimonio alberghiero, regolamentando meglio le attività di affittacamere, bed & breakfast, agriturismo, case per ferie, rifugi montani, imponendo regole ed obblighi che riducono la sleale concorrenza».
«C’è solo da sperare – ribadisce Parrini – che il Consiglio Regionale abbia più buon senso e competenza per rinviare al mittente un testo di proposta di legge che grida vendetta per almeno tre quarti dei suoi contenuti e rimediare così alle sciocchezze approvate dalla Giunta».