GROSSETO – Con “Il cielo degli orsi” si alza di nuovo il “Sipario incantato” agli Industri. La rassegna teatrale dedicata i bambini, a cura del Comune di Grosseto e di Fondazione Toscana spettacolo, torna infatti in scena domani (venerdì 27 febbraio), con una doppia rappresentazione alle 9.30 e alle 11. Lo spettacolo, tratto dall’opera di Dolf Verroen & Wolf Erlbruch, vedrà salire sul palco di via Mazzini Deniz Azhar Azari e Andrea Coppone. La regia e le scene sono di Fabrizio Montecchi, le sagome di Nicoletta Garioni e Federica Ferrari, le coreografie di Valerio Longo, le musiche di Alessandro Nidi, i costumi di Tania Fedeli.
Il cielo degli orsi si compone di due storie. La prima racconta di un orso che svegliatosi da un lungo letargo si mette a pensare a come sarebbe bello essere un papà e dopo un lungo cercare sembra capire che la soluzione stia in cielo. La seconda racconta invece di un orsetto che è molto triste per la morte del nonno e, quando la mamma gli spiega che il nonno era molto stanco ed ora è felice nel cielo degli orsi, parte per il mondo alla sua ricerca.
Per entrambi i protagonisti l’infinità del cielo sembra essere l’unico luogo in cui le loro domande possono essere soddisfatte. Ma si accorgono, alla fine del loro cercare, che è sulla terra, vicino a loro, che si trova la risposta. Infatti l’orso della prima storia la trova in una bella orsa che gli compare al fianco e che indovina in un attimo i suoi pensieri: insieme si pensa sempre meglio che da soli e così, all’approssimarsi della primavera, una soluzione la troveranno. Piccolo Orso invece trova la risposta nelle rassicuranti certezze rappresentate dagli affetti familiari: nei genitori che si prendono cura di lui affinché superi il suo dolore e si convinca che la vita è, davvero,il suo più bel cielo. Il cielo degli orsi affronta temi delicati e profondi con leggerezza e tatto e una grande capacità di sintesi.
La presenza di animali come protagonisti permette di dosare l’impatto emotivo, che rimane comunque forte perché ci restituisce, con semplice e disarmante chiarezza, le difficoltà che tutti noi incontriamo, a maggior ragione i bambini, quando cerchiamo risposte alle grandi domande della vita. La tecnica utilizzata per lo spettacolo è quella del teatro d’ombre, d’attore e danza. L’età consigliata va dai 3 ai 7 anni.