di Barbara Farnetani
GROSSETO – «Qui si pone con forza la necessità dell’intervento del legislatore» lo dice il sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi, commentando la seconda sentenza del tribunale di Grosseto che, ancora una volta, riconosce come legittima la richiesta di Giuseppe Chigiotti e Stefano Bucci di riconoscimento della propria unione celebrata a New York qualche anno fa.
Già una prima volta, il comune di Grosseto aveva trascritto l’unione civile dei due sposi «Non dietro richiesta degli stessi, come fatto da altri Comuni – afferma Bonifazi – ma di fronte ad un atto del giudice che noi abbiamo rispettato. Quando ci arriverà questa seconda ordinanza procederemo nuovamente alla trascrizione» (nella foto sopra la prima trascrizione in Comune).
«Volersi bene è un diritto… anche tra omosessuali – interviene l’ex presidente della Provincia Leonardo Marras -. Ancora una volta serve l’intervento di un tribunale per sancire un diritto considerato ovvio in molti altri Paesi del mondo. In questo caso, solo per riconoscere nel nostro ordinamento la trascrizione di un matrimonio celebrato in un altro Stato. Un piccolo passo di civiltà giuridica, che però lascia impregiudicato il problema di fondo. Quanto dovremo aspettare ancora perché il Parlamento italiano legiferi sulle unioni omosessuali?».
«Il Tribunale di Grosseto ha sgretolato le teorie della circolare con cui il ministro dell’Interno Angelino Alfano chiedeva di cancellare le nozze gay dal registro delle unioni civili – fa notare la deputata toscana di Sinistra Ecologia Libertà Marisa Nicchi -. Quella di Stefano Bucci e Giuseppe Chigiotti è la vittoria dei diritti civili contro la politica oscurantista che allontana l’Italia dall’Europa e dalla libertà».