di Giulia Cislaghi
GROSSETO – Al via un percorso triennale che coinvolge tre scuole di Grosseto, realizzato da Slow Food, per avvicinare bambini e ragazzi all’educazione alimentare. Coltivare è il gesto più antico, un sapere tramandato per generazioni, ma che oggi i ragazzi non hanno sempre modo di sperimentare. Far conoscere questo mondo è l’obiettivo che si propongono il Comune di Grosseto, l’associazione Slow Food e le scuole medie della Pascoli, Leonardo da Vinci e Vico, attraverso “Orto in cattedra” il progetto che permette di far acquisire ai più giovani la consapevolezza dell’importanza dell’educazione alimentare e delle produzioni tradizionali del territorio.
Il progetto avrà una durata di tre anni e si svilupperà non solo attraverso lezioni ed approfondimenti, ma anche con la realizzazione e la cura di veri e propri orti, portata avanti non solo dai ragazzi, ma anche da molti “nonni ortolani”, per aiutare i più giovani con la loro esperienza a mantenere l’orto e a farlo crescere.
«Questa esperienza di collaborazione – ha spiegato l’assessore al turismo del Comune di Grosseto, Luca Ceccarelli – servirà anche a produrre una mappa delle produzioni agroalimentari con una serie di itinerari turistici della Maremma. Inoltre, il progetto ha lo scopo di mettere in evidenza come i prodotti a chilometro zero hanno caratteristiche migliori e una maggiore sicurezza alimentare di quelli della grande distribuzione».
«Le tre parole d’ordine di Slow Food sono buono, pulito e giusto – ribadisce Giorgio Pernisco, fiduciario della condotta di Grosseto- queste mettono in evidenza le proprietà organolettiche dei cibi, la sicurezza igienico-sanitaria degli alimenti e il loro valore reale dovuto alla dedizione dei produttori. “Orto in cattedra”, quindi, acquisisce un valore aggiunto nell’ottica delle tematiche affrontate quest’anno da Expo».