GROSSETO – «Sono sgradevoli e incommentabili le parole di Gianfranco Luzzetti. Nelle mie lettere non gli ho mai mancato di rispetto, non l’ho accusato di ottusità né di malafede. Lui invece lo ha fatto». È amareggiato il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi rispetto alle ultime affermazioni del collezionista d’arte Gianfranco Luzzetti.
«A questo punto quello che gli dovevo dire l’ho detto e non intendo ripetermi – precisa Bonifazi -. Mi sembra piuttosto chiaro e anche trasparente. Solo qualche precisazione per amor del vero. Sulla ristrutturazione della Pinacoteca abbiamo fatto il massimo possibile per garantire un futuro serio alle Clarisse con un progetto di cui Luzzetti era assolutamente informato perché era stato illustrato a persone da lui inviate della Fondazione Verrocchio con cui l’amministrazione ha tenuto rapporti dal gennaio 2014 e mai citati da Luzzetti».
«Viene il dubbio se i dirigenti della Fondazione Verrocchio avessero effettivamente mandato da Luzzetti visto che con loro sono stati effettuati numerosi incontri e mai sono stati citati da Luzzetti stesso – continua il primo cittadino -. In questi anni abbiamo sempre tenuto nei suoi confronti un comportamento rispettoso, anche di fonte a qualche suo capriccio di troppo e agli attacchi di qualche ingenuo pensatore autoreferenziale che assecondava, e purtroppo ancora asseconda, certe “piazzate” sui giornali».
«Ma si da il caso che il Comune fa quello che è giusto per i cittadini e non abbia interessi di altra natura, né si capirebbe quali dovrebbero essere se si trattasse davvero di una donazione – continua il sindaco del comune capoluogo -. Siamo semplicemente stanchi di essere presi in giro. Forse dovremmo cominciare a chiederci perché Luzzetti non voglia tanto pervicacemente andare dal notaio per un atto che in alcun modo lo priverebbe della disponibilità delle opere di cui è proprietario. E noi che oggi non abbiamo niente rispetto alla volontà presunta di Luzzetti disporremmo almeno di quel “pezzo di carta” necessario per andare avanti e anche per conoscere finalmente cosa ci verrebbe donato, visto che quello che sappiamo deriva dall’esclusiva lettura dei giornali. E nel frattempo ci occuperemmo di tenere attiva anche con altre opere e attività la futura Pinacoteca».
«Dunque se Luzzetti si appella ai cittadini perché non gli va bene il modello dei climatizzatori delle Clarisse o la distribuzione delle telecamere lo faccia pure. I cittadini giudicheranno e scopriranno con poca fatica che cosa è un legato testamentario e che se io non lo faccio e muoio le mie proprietà vanno tutte indistintamente solo agli eredi legittimi. Penso che ognuno conosca queste affermazioni contenute nel nostro Codice Civile. In tanti, compresi i sindaci che mi hanno preceduto, mi avevano consigliato di stare attento – conclude Bonifazi -. Ho fatto male a non ascoltarli».