SCARLINO – «La nostra non è demagogia. Qui nessuno ci vuole mettere il cappello, cosa che solitamente è fatta dal suo partito». Il M5S risponde all’assessore del comune di Scarlino Luca Niccolini, che a sua volta aveva risposto ai 5 Stelle in merito alla questione rifiuti e agli accordi con Sei Toscana.
«Nel contratto, che il sindaco di Scarlino ha firmato con SEI Toscana è stata inserita ex novo una previsione assolutamente e manifestamente sfavorevole per l’Autorità di Ambito in virtù della quale la stessa autorità in caso di cessazione per qualsivoglia motivo (e dunque anche nel caso di risoluzione per inadempimento del gestore) si impegna a corrispondere ovvero a far corrispondere al gestore subentrante l’indennizzo che sarà comprensivo dei crediti che dovesse vantare il gestore nei confronti dell’autorità – proseguono i 5 Stelle -. Inoltre aggiunge che l’indennizzo non potrà essere oggetto di alcuna compensazione con altri crediti, indennizzi o rimborsi eventualmente vantati dall’autorità ed il suo pagamento costituirà conditio sine qua non per l’efficacia del trasferimento del servizio al gestore subentrante ovvero per l’efficacia dell’interruzione del rapporto. In pratica non esiste possibilità di concorrenza e le capacità decisionali dei comuni sul controllo del gestore sono molto limitate.»
«Nel contratto è chiaramente specificato che il Gestore ha inoltre (oltre cioè al corrispettivo) diritto a percepire gli altri ricavi, cioè i ricavi provenienti dalla vendita dei materiali primari e secondari e dalla vendita dei derivanti (CDR) da incenerimento provenienti dalle discariche che lo producono (e.g., Strillaie), e che invece non ritornano al cittadino come invece dovrebbe essere secondo il bando gara iniziale – prosegue il Movimento 5 Stelle -. La conseguenza è chiara, le bollette non diminuiranno ma anzi aumenteranno perché Sei Toscana, non contenta, avrebbe chiesto ad ATO un aumento del compenso dei servizi annuali, da 98 milioni a 109 milioni, innalzando quindi le tariffe.
«I singoli comuni non hanno potere decisionale. Il contratto prevede che per dare indicazioni al gestore su come svolgere il servizio di gestione rifiuti occorre chiedere un’assemblea dei sindaci dei 109 comuni e far votare a maggioranza la richiesta – si legge nella nota dei grillini -. Chiaramente un piccolo comune che detiene lo 0,004% di quota associativa con ATO non potrà mai avere pieno potere. Di conseguenza le amministrazioni, che di fatto pagano, non hanno piena possibilità di avere voce in capitolo. Questa impostazione assurda dei termini di governance prevista nel contratto è contestata e discussa nelle mozioni. Ora chiediamo all’amministrazione: vogliamo continuare a dire bugie ai cittadini oppure ci schieriamo con loro? Il Movimento 5 Stelle ha sempre scelto la parte dei cittadini, e non per poter sbandierare colori politici ma solamente perché noi siamo cittadini».