GROSSETO – Una vacanza da solo, senza genitori. Per acquistare autonomia, conoscere altri coetanei, divertirsi, fare sport, stare all’aria aperta, a contatto con la natura. Un progetto possibile per molti ragazzi. Più difficile per quelli affetti da diabete. Per questo dal 2000 la Regione Toscana sostiene progetti di organizzazione di campi scuola per bambini e adolescenti con diabete. Un sostegno che viene riconfermato anche per il 2015: una delibera approvata nel corso dell’ultima seduta di giunta destina 140.000 euro alle aziende che hanno presentato progetti specifici.
Ai campi scuola, che sono gestiti dal Centro regionale per il diabete dell’età evolutiva dell’azienda ospedaliero-universitaria Meyer, dalla Asl 6 di Livorno e dalla 9 di Grosseto, i ragazzi imparano, con l’aiuto di medici e psicologi, a gestire il diabete e superare i problemi connessi con la convivenza con una patologia cronica.
“Teniamo molto a continuare a garantire il sostegno della Regione a questi progetti – dice l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni – Il campo scuola è il primo passo per l’autonomia del ragazzo dalla famiglia. Al campo scuola è il ragazzo ad essere coinvolto e responsabilizzato in prima persona. Le esperienze degli anni passati ci hanno dimostrato l’efficacia e la valenza terapeutica di questi campi e noi, in accordo con le associazioni di volontariato, siamo determinati ad assicurare continuità a questi progetti”.
“Una volta effettuata la diagnosi – sottolineano gli esperti coinvolti nell’organizzazione dei campi scuola – è di fondamentale importanza aiutare la famiglia all’accettazione della patologia ed accompagnarla in un percorso di formazione terapeutica fino al raggiungimento di una autogestione consapevole e sicura. Uno dei problemi della terapia del diabete del bambino – spiegano – è il fatto che è necessario un continuo adeguamento del fabbisogno insulinico ad un organismo in crescita e contemporaneamente c’è la necessità di un trasferimento delle competenze al pazietne. In questo percorso si inserisce il campo scuola, che rappresetna sotto tutti gli aspetti un alto momento di educazione terapeutica: un’opportunità finalizzata a migliorare le capacità di autogestione e l’integrazione sociale”.
I campi per i ragazzi più grandi (11-16 e 14-17 anni) sono rivolti ai soli ragazzi, con la partecipazione di 3-4 ragazzi di età superiore, che svolgono la funzione di “diabetico guida”, grazie alle esperienze già maturate nei precedenti campi scuola. I campi per i più piccoli sono rivolti ai gruppi familiari e il bambino (6-10 anni) partecipa con entrambi i genitori. Ai campi sono presenti medici, infermieri, psicologi, pediatri, dietisti, preparatori atletici della facoltà di scienze motorie, personale dell’Associazione diabetici. I campi si svolgono in montagna, in agriturismo, in barca. Tra le proposte di quest’anno, ci sono campi scuola al Dynamocamp di Limestre Pistoiese, una settimana sulla neve a Sestola (Modena), una settimana in barca a vela, una crociera a bordo di Nave Italia, soggiorni in varie strutture alberghiere della Toscana.
Ogni anno nella fascia di età 0-14 anni si verificano 8-10 nuovi casi ogni 100.000 bambini e 6-7 nella fascia di età giovanile tra 15 e 29 anni. E il trend è in aumento, in Toscana come nel resto d’Italia: +3,6% l’anno. Il diabete dell’età evolutiva colpisce in Italia circa l’1 per mille della popolazione ed è pari a circa l’8% di tutti i casi di diabete. Questa patologia a carattere sociale emergente può essere affrontata con la prevenzione primaria e secondaria, ma quando si è ormai evidenziata, diventano fondamentali l’autocontrollo e la capacità di gestione da parte dei ragazzi.
Il periodo di vacanza (da 7 a 10 giorni) passato “da solo” rassicura i genitori sulla capacità del figlio di autogestirsi, e sviluppa nel ragazzo una maggiore sicurezza di sé. Per i medici, vivere in stretto contatto, 24 ore su 24, con i ragazzi, consente loro di osservarli più da vicino a stabilire con loro un rapporto che non è più di dipendenza medico-paziente, ma di collaborazione attiva e diretta. Le lezioni teoriche si alternano a esercitazioni pratiche e ogni ragazzo è stimolato a compiere da solo i controlli e le terapie necessarie.