GROSSETO – Sono almeno altre due, oltre alla proroga all’incarico di capo ufficio stampa oggetto di esposto alla Corte dei conti da parte dei sindaci revisori della Asl 9, le delibere dell’azienda sanitaria grossetana contestate dal Collegio sindacale per «illegittimità per violazione di legge». Si tratta delle delibere che prorogano per tre anni in regime di 15septies – ovvero per nomina e senza concorso – altrettanti incarichi di vertice: quello di dirigente farmacista di struttura complessa per la Direzione dell’U.O. Politiche del Farmaco aziendale e quello di dirigente medico di struttura complessa con funzioni di direttore dell’U.O. di Direzione del Presidio Ospedaliero di Grosseto.
A darne notizia è il vicepresidente della commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (Forza Italia) che ha scoperto che «quella deliberazione non è la sola sulla quale il Collegio ravvisa vizi normativi. Complessivamente le irregolarità sarebbero da ricondurre, si legge negli estratti dei verbali dei revisori, all’«irregolare o reiterato conferimento/proroga di incarichi libero-professionali» per posizioni di direzione di struttura complessa la cui attribuzione è invece regolata altrimenti. Eccolo qui il sistema che non va – attacca Mugnai che sul merito presenta oggi una nuova interrogazione alla giunta regionale per chiedere, oltre a un’attività di ricognizione di casi simili in tutta la Toscana -, se non reputi necessario intervenire con urgenza presso la Asl 9 di Grosseto richiamandola, nell’ambito dell’attività deliberativa con particolare riguardo al conferimento e proroga degli incarichi, al rispetto della normativa vigente e delle prescrizioni del Collegio dei Sindaci revisori. Il quale Collegio non ci va certo di scartina e anzi minaccia, in caso di mancata revoca delle deliberazioni «inevitabili iniziative» ulteriori».
«A ognuno il suo mestiere. I sindaci revisori dell’Asl 9 facciano il loro e segnalino atti a loro giudizio non corretti. La politica, in questo caso di opposizione, faccia il suo di critica e denuncia. Con competenza e grinta come sa fare il consigliere e vicepresidente della commissione sanità Stefano Mugnai. Al sindacato spetta il compito di tutelare lavoro e professionalità. E di chiedere che le questioni siano affrontate per quello che sono e non per i calcoli e le convenienze della politica». Così l’Ast associazione Stampa Toscana e Gruppo Giornalisti uffici Stampa risponde a Mugnai.
«Siamo da anni impegnati in un confronto con la Regione Toscana per trovare un assetto dignitoso e rispettoso dei diritti al sistema dell’informazione regionale in sanità, con una soluzione che metta insieme diritti dei lavoratori e dei diritti dei giornalisti, con corretti inquadramenti professionali e concorsi trasparenti – prosegue la nota del sindacato -. Cosa che è sempre stata chiesta anche per l’Asl di Grosseto, con estrema coerenza. E per essere ancora più chiari: è il sindacato dei giornalisti ad avere sempre difeso la strada delle stabilizzazioni e dei concorsi, contro ogni nomina fiduciaria ma anche contro la presunta convinzione che il giornalista possa essere l’unico lavoratore del pubblico per cui sia accettabile il precariato a vita. Non chi oggi, come Mugnai, se ne fa paladino».
«La dimostrazione – prosegue l’Ast -? Nelle cronache di Grosseto di Tirreno e Nazione del 27 dicembre 2013 leggiamo che, unito in quel caso al consigliere Antichi, Mugnai attacca proprio il concorso per dare un ufficio stampa all’Asl 9. Alla faccia del rispetto professionale sbandierato nel comunicato inviato ieri di risposta alla presa di posizione del Gus Toscana. Allora chiediamo soprattutto coerenza e non solo parole di circostanza sul rispetto nei confronti di una collega, stimata professionista che da anni lavora senza un contratto a tempo indeterminato».
«Ed è questa la base per lavorare sulle questioni che, a livello più complessivo, Mugnai giustamente pone: perché la questione della Asl di Grosseto è l’ultima dimostrazione – se ancora ce ne fosse bisogno – che una soluzione agli assetti dell’informazione della sanità regionale non può più essere rinviata, affrontata con scelte che possono avere ricadute anche con la Corte dei Conti (vedi Asl di Pistoia) o congelata mediante vaghe promesse e riunioni negli assessorati – conclude l’Ast -. A ognuno il suo mestiere, appunto».