GROSSETO – Non si è ancora spenta l’eco della manifestazione degli agricoltori, che sono scesi in piazza, contro l’Imu agricola, che la politica torna a criticare il provvedimento.
L’onorevole di Forza Italia Monica Faenzi parla di «ennesimo scippo ai danni dei contribuenti. La vicenda che si trascina da mesi, legata al pagamento di una tassa che rappresenta una vera e propria patrimoniale sulle imprese agricole, determinerà effetti gravissimi in termini di ripresa economica per l’agricoltura italiana».
«Anche l’ultima versione del decreto legge – continua l’ex sindaco di Castiglione della Pescaia – non rende sufficientemente chiaro quali siano effettivamente le regole e i parametri altimetrici per il pagamento dell’Imu sui terreni agricoli. Un quadro desolante, con il governo inchiodato dalla necessità di incassare poche centinaia di milioni di euro e le pronunce del Tar, che hanno aggiunto confusione a confusione. Non c’era proprio bisogno di inferire con l’ennesima tassa su un comparto quale quello agricolo, che è già alle prese con una gravissima crisi economica tutt’altro che superata».
«Il governo continua a distruggere la nostra economia come uno schiacciasassi. Stavolta tocca alle aziende agricole – afferma una nota della Segreteria di Grosseto della Lega Nord Toscana -. Con l’IMU agricola, Renzi mette la parola fine alla nostra agricoltura, già malamente sopravvissuta ad anni di assurde regole europee e ad una concorrenza estera sempre più sleale, su cui solo Luca Zaia, attaccato dai soliti all’epoca, aveva cercato di mettere una pezza. Far pagare un’IMU alle imprese agricole significa non solo perdere tipicità dell’agroalimentare e pezzi unici della nostra civiltà millenaria, ma anche distruggere un territorio che, in tutta Italia e in Toscana in particolare, è già fortemente provato dall’abbandono e dall’incuria, che provocano, come sappiamo, le calamità naturali e il dissesto con cui ogni volta che piove ormai dobbiamo fare i conti, con i danni e spesso le vittime che ne conseguono».
«L’Imu agricola è l’ennesima tassa che Renzi prova a nascondere dietro la ‘panzana’ degli 80 euro, il modo migliore per affossare le imprese del settore in un periodo di crisi – afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, insieme ai consiglieri Paolo Marcheschi e Marina Staccioli. Con questa ennesima vessazione il governo italiano sta ammazzando gli agricoltori»
Fa invece «un appello ai sindaci della Maremma» la Coldiretti «affinché venga ridotta al minimo l’aliquota da applicare ai terreni agricoli nei comuni interessati dall’Imu, ma nell’immediato è anche necessario evitare le sanzioni nei casi di ritardato pagamento, quando è dovuto. E’ peraltro necessario – sottolinea Coldiretti – evitare le incongruenze che esistono rispetto alle reali condizioni dei terreni coinvolgendo gli enti territoriali. Sono mesi ormai che sottolineiamo di aver fatto nostro il disagio di tutti gli agricoltori che pagano l’Imu e di quelli che da quest’anno, purtroppo, inizieranno a pagarla».
«Il nostro auspicio – continua il presidente della Coldiretti di Grosseto, Francesco Viaggi – è quello che la tassa possa essere eliminata per tutti gli agricoltori. Coldiretti per questo, come da anni sta facendo, continuerà la battaglia nelle sedi preposte per dare equità ad un settore che nell’ultimo periodo vede aumentare la propria fiscalità che, in diversi casi, non è più da considerarsi di vantaggio rispetto all’ inasprirsi degli eventi atmosferici che colpiscono sempre di più le coltivazioni».
«Queste modifiche necessarie rafforzano la scelta equa e coraggiosa di mantenere l’esenzione per le imprese agricole professionali in tutte le aree svantaggiate riconoscendo il ruolo economico e di presidio territoriale di chi lavora e vive di agricoltura, – ha affermato il direttore della Coldiretti di Grosseto Andrea Renna – . Sono state infatti individuate diverse categorie di comuni per l’esenzione dall’imposta. La prima categoria è quella dei Comuni totalmente montani, del tutto esenti dal pagamento mentre la seconda categoria riguarda i comuni parzialmente montani dove – conclude Renna – l’Imu non si applica solo se i proprietari dei terreni sono in possesso della qualifica di coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale, oppure se i terreni agricoli sono stati dati in affitto o in comodato, dagli stessi soggetti qualificati di cui sopra, ad altri coltivatori diretti o a imprenditori agricoli professionali».