GROSSETO -«Premessa l’anticostituzionalità dell’Imu sui terreni agricoli e la sua necessaria abolizione, Cia e Confagricoltura per la Provincia di Grosseto richiedono l’annullamento della tassa sui terreni agricoli per cinque anni, tenuto conto della debolezza di un settore che deve essere ricostituito».
Inizia così la lettera al prefetto di Cia e Confagricoltura, lettera che sarà consegnata in occasione del sit-in che si svolgerà il 10 febbraio.
Le due associazioni degli agricoltori «esigono anche la ridefinizione delle modalità di esenzione, computando come svantaggiati e pertanto da esentare, almeno per due anni i territori sui quali è stata riconosciuta la calamità naturale o che sono stati oggetto di avversità climatiche, le aree che appartengono alle zone montane e svantaggiate riconosciute dall’Istat, quelle che ricadono nel rischio idraulico ed infine i territori inseriti nei parchi, nei Sic o nei Sir. Per tutte le altre zone è richiesta l’applicazione di una aliquota dell’1 per mille, e l’impegno del governo a rifondere i Comuni del mancato introito».
Nel frattempo le due associazioni assicurano assistenza a tutte quelle imprese che singolarmente intenderanno proporre azione legale contro i Comuni quando questi invieranno le cartelle esattoriali. Azione che non ha esiti certi e che potrebbe generare danno all’impresa. Richieste precise quelle delle associazioni Cia e Confagricoltura suffragate da un’analisi che lascia poco spazio ad altre soluzioni rispetto a quelle prospettate, visto che una provincia come quella di Grosseto, a forte vocazione agricola, è stata interessata da nove eventi alluvionali negli ultimi dieci anni e che è dotata di un’ampia estensione territoriale, spesso marginale, e presidiata solo dalle imprese agricole.
«Se a questo è aggiunta la palese anticostituzionalità dell’Imu agricola, la scarsa produttività ad ettaro delle estensioni agricole condotte dalle imprese maremmane che, peraltro, non godono di quei servizi che l’Imu dovrebbe finanziare – concludono le due associazioni -, la richiesta di Cia e Confagricoltura è incontestabile e assolutamente da accogliere».