di Sabino Zuppa
ORBETELLO – Il governatore della Toscana Enrico Rossi tornerà di nuovo nelle terre alluvionate di Albinia. A pochi mesi dalla sua ultima visita lampo al presidio degli alluvionati di Marsiliana, scenderà di nuovo in Maremma sabato prossimo 7 febbraio quando, alle ore 15, sarà ospite presso il tendone della polisportiva a Polverosa. La comunicazione è giunta oggi ai rappresentanti degli alluvionati delle campagne dei tre Comuni di Orbetello, Manciano e Magliano in Toscana, tramite i loro sindaci i quali hanno confermato l’arrivo del governatore Rossi per discutere delle questioni relative alla ricostruzione ed alla messa in sicurezza dell’Albegna.
Per questo tra la gente c’è già un gran fermento e si preparano gli argomenti di discussione che, tuttavia, andranno ad interessare argomenti ormai ben noti sui quali, però, esistono ancora molti lati oscuri. A partire dai contributi regionali promessi da Rossi dei quali ancora non si è visto nulla nelle terre alluvionate dal secondo tragico evento del 14 ottobre 2014: oltre a questo si parlerà senz’altro di sicurezza, quella che chiedono in particolare le famiglie colpite dagli allagamenti. Restano ancora da risolvere i nodi sull’escavazione del fiume, riguardo alla quale si attende l’approvazione della legge regionale sulle cave, ci sono ancora alcuni punti della cassa di espansione di Camporegio che non sono stati ben digeriti dagli stessi alluvionati, mentre l’iter per la costruzione dell’argine remoto è entrato nella sua fase normale di approvazione dopo il tentativo fallito di accorciare in tempi che era stato fatto alla fine dello scorso 2014.
«Ho appreso con amarezza che nei piani di Poste Italiane Spa si parla della chiusura degli sportelli collocati nelle piccole frazioni presenti in gran parte del territorio italiano, tra questi anche il “nostro “ufficio di Talamone – interviene Roberto Berardi, consigliere comunale di Forza Italia -. Il taglio di questo servizio, per i residenti della frazione, soprattutto per quella fascia più debole, rappresentata dagli anziani, creerà non pochi disagi. Anche se l’ufficio in questione, già da diversi anni, svolge un orario ridotto al pubblico, garantisce comunque un servizio. Con la chiusura definitiva verrà tolta l’opportunità ai residenti della frazione di usufruire della vasta gamma di prodotti che l’ufficio postale offre. Dobbiamo adoperarci affinché questo non accada o quanto meno trovare soluzioni alternative che possano garantire un disagio minore per far si che nel nostro comune non esistono cittadini di serie A e di serie B».