CAPALBIO – «Nessun approccio pregiudiziale rispetto alla Riforma che la Giunta Regionale in corsa ed sul fine mandato ha deciso di varare, però alcune riflessioni sono ritenute opportune». A parlare il sindaco di Capalbio Luigi Bellumori. «In relazione all’incontro tenutosi a Grosseto qualche giorno fa con l’assessore regionale al diritto alla salute Maroni – prosegue Bellumori -, il Comune di Capalbio ha avuto modo di rilevare come il 2 ottobre 2014 nel corso di un altro appuntamento con la Conferenza provinciale dei sindaci, veniva rappresentato come l’Azienda grossetana avesse centrato la stragrande maggioranza degli obiettivi assegnati anche dal punto di vista finanziario ed economico, traguardi ottenuti con politiche di rigore, con risparmi e dimensionamenti su tutta la rete ospedaliera e su tutti i territori. Una politica che avrebbe giovato dunque, all’assetto dell’offerta sociale e sanitaria negli stabilimenti ospedalieri presenti e sul territorio. Nonostante la Maremma abbia dimostrato di essere una cenerentola virtuosa della Toscana, Maroni ha sottolineato che la proposta di riforma ora sul tavolo del Consiglio regionale, rappresenti un tentativo di risposta ai tagli dei trasferimenti economici dello Stato alle regioni con l’impossibilità a sostenere gli attuali standards. Poco importa evidentemente agli interlocutori, rilevare le criticità più volte rappresentate: che vanno dalla varianza orografica del territorio alla distribuzione della popolazione nello stesso».
«Lo scopo della riforma così rafforzata ed improvvisata nella tempistica (varata a dicembre 2014 alla Giunta Regionale – il 2 ottobre data dell’incontro dell’ultima assemblea provinciale della sanità l’Assessore nulla disse circa l’elaborazione di una normativa di Riforma, anzi sottolineava come l’impegno assunto dalla direzione generale ASL insieme ai territori ed alla Regione dovesse proseguire), non può non prescindere – e qui una ulteriore preoccupazione – anche dalla ulteriore riduzione di posti letto e personale medico – prosegue Bellumori -. All’assessore è stato sottolineato come attualmente in Toscana i posti letto per ogni 1.000 abitanti siano già 3,17 mentre il decreto Balduzzi ne prevederebbe 3,70 per ogni 1.000 abitanti ed in Europa sono 5,5 per ogni 1.000 abitanti. Su questo aspetto generale nulla ha detto l’assessore regionale così come nessun impegno ha assunto circa quello che sarà il ruolo dei piccoli ospedali».
«Desta una qualche preoccupazione il fatto che le attuali ASL dovranno lasciare il posto a tre aree vaste (quella che ricomprenderà Grosseto sarà composta da un’assemblea di 103 sindaci la più vasta anche dal punto di vista territoriale rispetto alle altre) con un evidente depauperamento del ruolo dei primi cittadini sulle scelte sanitarie per le comunità dagli stessi amministrate – continua la nota -. È stato fatto invito all’assessore di riflettere circa le conseguenze di un gigantismo istituzionale e dal punto di vista organizzativo/gestionale e dal punto di vista di allontamento dei territori».
«Altra questione affrontata sarà quella della governance, affidata dalla riforma a dei dipartimenti interaziendali, i cui responsabili saranno nominati dai direttori di Area vasta che gestiranno la programmazione territoriale dei servizi, la qualità e l’appropriatezza delle cure, l’efficienza organizzativa ed il migliore utilizzo delle risorse tecniche nonché formulando proposte per l’attribuzione delle risorse economico-finanziarie. Tutto lontano dai territori con un moltiplicarsi di ruoli e burocrazia che va, in taluni casi, ben oltre a quanto era conosciuto come direzione generale. La riforma da questo punto di vista non può portare, a nostro avviso ad una riduzione dell’offerta di servizi (peraltro già conosciuta) o ad una redistribuzione delle competenze che in qualche misura penalizzi l’intero territorio provinciale – puntualizza Bellumori -. L’esperienza dell’area vasta in tema di rifiuti e per certi versi il suo fallimento gestionale è chiaro esempio dell’impraticabilità del percorso di evidenti necessità di correttivi, pena lo svilimento dell’esistente. Capalbio non ha voluto coscientemente prendere parte alla discussione circa la sede dell’Area vasta poiché una evidente presa in giro (ed il tempo sarà galantuomo), mentre sono state richieste, all’assessore Maroni, garanzie rispetto all’offerta sanitaria sui territori attualmente in corso anche nel rispetto degli indirizzi ed i processi di riorganizzazione previsti nei Patti territoriali, che sono stati al momento rispettati dall’azienda nella parte che riguarda i tagli e dimensionamenti e che null’altro hanno aggiunto rispetto ad una più efficace risposta sui territori o l’introduzione di nuovi servizi così come individuati dai patti medesimi».