GROSSETO – Reati e crimini commessi da manager, amministratori e dipendenti possono causare problemi seri anche alle aziende e alle società nelle quali operano. La normativa comunitaria, recentemente recepita dalla normativa italiana. prevede infatti sanzioni pesanti per responsabilità amministrativa delle imprese per i reati che vengono commessi nell’interesse o a vantaggio delle aziende stesse.
In particolare (il riferimento normativo è il decreto legislativo 231 del 2001) viene attribuita la responsabilità di alcuni tipi di reato non più (e non solo) alle persone fisiche che lo hanno commesso, ma anche (per non dire soprattutto) alle persone giuridiche (quali ad esempio le società in cui queste operano).
I destinatari di tale decreto, oltre agli enti dotati (e non) di personalità giuridica quali, ad esempio, Spa, Srl, Sapa, Snc, Sas, associazioni, cooperative, fondazioni, enti economici sia privati che pubblici, sono tutte le imprese.
Le sanzioni previste per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato sono molto severe e si distinguono tra pecuniarie, interdittive arrivano alla confisca, prevedono la pubblicazione della sentenza.
La sanzione pecuniaria e la confisca sono obbligatorie, cioè vengono sempre applicate in caso di condanna; le sanzioni interdittive e la pubblicazione della sentenza, vengono disposte dal giudice nei casi previsti dal decreto; le sanzioni interdittive possono essere applicate nei confronti delle imprese, già nella fase d’indagine, come misura cautelare.
Di tutto questo si parlerà nell’incontro che la Cna ha organizzato per venerdì 6 febbraio alle 18 nella sua sede di via Brimania. Un incontro nel quale verrà messo in evidenza anche come poter evitare di incorrere nelle sanzioni. Le imprese infatti non sono sanzionabili se si può dimostrare di aver adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi.
«Per questo – spiegano dalla Cna – tutti gli enti, e quindi anche tutte le imprese organizzate in forma societaria, dovranno adottare idonee misure di prevenzione dai “crimini” economici, nel contesto di un esercizio dell’impresa conforme alla legge e rispondente a principi etici».
«L’iniziativa indetta dalla Cna, che avrà tra i relatori l’avvocato Fabio Tavarelli, si propone l’obiettivo di fornire, ai soggetti interessati, tutte le informazioni necessario e fronteggiare e gestire un nuovo e gravoso adempimento».