GROSSETO – «Speriamo si tratti di episodi legati a rivalità tra agricoltori e non di gesti riconducibili ad organizzazioni ben più strutturate e pericolose che i nostri amici al Sud conoscono molto bene, perché in questo caso è bene che le autorità competenti, con l’aiuto di noi tutti, intervengano fin da subito per arginare un fenomeno che nella malaugurata ipotesi si dovesse radicare nella nostra zona ci darebbe il colpo definitivo». È così che Enrico Rabazzi, presidente provinciale Cia e vicepresidente toscano commenta i recenti fatti di cronaca che hanno colpito le campagne maremmane.
«Si parla tanto in questi giorni di sicurezza, un tema molto sentito dai cittadini e che comincia a diventare una priorità anche nelle nostre campagne. A Grosseto è nato il primo Comitato Cittadino per l’ordine e la sicurezza, in Comune si pensa ad un assessorato dedicato specificamente a questo settore. Nessuno però – continua Rabazzi – sottolinea il fatto che si tratta di un’esigenza sentita anche nelle nostre campagne dove purtroppo il ripetersi di episodi di criminalità, ai quali non eravamo abituati, costringe gli agricoltori a cambiare radicalmente l’organizzazione del proprio lavoro».
«Fino a pochi anni fa era possibile lasciare le attrezzature nei campi senza che nessuno rischiasse di perdere qualcosa, si lasciavano le chiavi nelle porte. Ora è tutto cambiato perché la criminalità ha messo gli occhi anche sulle nostre campagne, furti di rame, di gasolio, di attrezzature sono all’ordine del giorno e se in città il grado di esasperazione è ai massimi livelli in campagna non si sta meglio. Chiediamo quindi – continua Rabazzi – innanzitutto che le forze dell’ordine facciano chiarezza sugli episodi accaduti di recente e po. Noi faremo la nostra parte: stiamo organizzando infatti una “giornata della legalità” e stiamo scrivendo un documento da inviare al Prefetto proprio sul tema della sicurezza»,