GAVORRANO – Hanno fatto rumore le parole del segretario Pd Gesuè Ariganello subito dopo la nomina arrivata dal ministero dell’ambiente e la proroga di presidente e comitato di gestione del Parco delle Colline Metallifere.
A chiarire alcuni aspetti che riguardano presente e futuro del Geoparco è oggi il riconfermato presidente Luca Agresti che mette a fuoco quello che saranno le questioni aperte nei prossimi mesi.
«Innanzitutto – spiega Agresti – Ariganello parla di un anno di proroga, definendola eccessiva. Non è così. Il nostro mandato, infatti, è vincolato alla definitiva approvazione dello statuto, a cui abbiamo lavorato per mesi e i cui tempi dipendevano e dipendono anche e soprattutto dalla risposta dei territori, della Regione e del Ministero. E’ nell’interesse di tutti noi (lo davo per scontato) approvare lo statuto prima possibile e aprire una fase nuova per il geoparco. Potrebbe accadere anche tra un mese e a quel punto il nostro mandato sarebbe concluso. Approfitto poi dell’occasione per ricordare ad Ariganello che proprio il Comune di Follonica è l’unico che ad oggi non ha inviato al Ministero il parere formale di competenza sul testo definitivo dello statuto, aspetto che è stato puntualmente evidenziato anche nel decreto che ha prorogato il mio incarico e quello del comitato direttivo. Ecco, prima sarà spedito il parere e prima».
«Leggo – aggiunge – poi dell’idea di imparentare il geoparco con i vicinanti, di coordinarsi per esempio con i parchi della Val di Cornia, magari un giorno di convolarvi a nozze. Ecco, in questo momento, mi pare una proposta inopportuna. Le priorità, per la mia esperienza, risultano altre. Il nostro è un parco ancora infante, che si sta strutturando per camminare con le proprie gambe, che ha un organico leggero e proprio grazie a questo tipo di organizzazione ha superato gli ultimi 2-3 anni, molto complicati dal punto di vista economico. Le peculiarità del comprensorio metallifero furono a suo tempo perfettamente colte dal legislatore, confinando un’area tematica tutto sommato omogenea e in grado, con le sue straordinarie qualità, di fare parco. Agganciarsi a enti o consorzi molto diversi, con una generica aspettativa di sviluppo di sistema, – ripeto – non mi convince, ma fortunatamente nel breve periodo non è nell’agenda politica».
«Ariganello – conclude poi il presidente – parla infine della necessità di compiere un salto di qualità, facendo finalmente del parco un patrimonio di tutti. Anche in questo passaggio il capogruppo del Pd del Golfo mi risulta un po’ ingeneroso, soprattutto verso coloro che questo parco lo hanno amministrato e condotto dal 2002 a oggi. A mio avviso benino, realizzando cose (non voglio elencarle), affiancando i Comuni e la Provincia, ottenendo riconoscimenti e visibilità. Ovviamente si può e si deve sempre migliorare».