TALAMONE – Il presidio creato dal Parco regionale della Maremma a Talamone continua a crescere e accreditarsi, diventando, un pezzo alla volta, un vero e proprio baluardo per le attività connesse alla tutela della biodiversità marina nel Tirreno. Prima il centro Tartanet, l’ormai famosa clinica per le tartarughe Caretta caretta, riconosciuto e autorizzato dal Ministero dell’Ambiente; poi l’acquario recentemente risistemato e con una buona affluenza di visite; adesso un ulteriore ‘marchio’. Sì, perché la struttura di via Nizza diventa anche Punto informativo OTC, dove l’acronimo sta per Osservatorio toscano cetacei e Tartarughe marine. “Siamo davvero molto soddisfatti e ci auguriamo che queste attività rappresentino il prologo all’istituzione dell’area marina protetta Monti dell’Uccellina a cui stiamo lavorando assiduamente da tempo”. Sono parole del presidente del Parco Lucia Venturi.
Nei giorni scorsi il Comitato scientifico dell’Osservatorio toscano cetacei e tartarughe marine ha accolto la richiesta dell’Ente Parco di divenire punto informativo per l’OTC presso l’acquario di Talamone. Sarà quindi finanziato un progetto specifico dalla Regione Toscana per l’allestimento, la produzione di materiale informativo e per attività didattiche legate all’ecosistema marino: santuario Pelagos, Caretta caretta, etc. Un riconoscimento prestigioso e atteso da tempo, che arricchisce ulteriormente il presidio.
Ma di recente il centro di Talamone del Parco della Maremma ha incassato anche un altro risultato. “Partecipando a Go Green Mare, un bando biennale della regione Toscana – sono ancora parole della Venturi – ci siamo aggiudicati un contributo di circa 6.000 euro attraverso il progetto Satur per il recupero della tartarughe marine. In questi ultimi mesi ne abbiamo curate due: Gogo Luce è stata liberata a fine estate, munita di un satellitare e l’abbiamo seguita fino a quando il segnale non si è spento; Speranza, invece, dopo un delicato intervento chirurgico eseguito a Pisa e dopo una degenza di circa un mese non ce l’ha fatta. Non vi è dubbio, tuttavia, che a Talamone si registri ormai da tempo un incremento delle attività di recupero, riabilitazione e liberazione di tartarughe marine e, di pari passo, vengano svolte attività di divulgazione di concetti di biodiversità e sostenibilità ambientale”.