a cura di Giulia Carri
NYC – Riccardo Befi 62 anni, si è trasferito con la famiglia dalla Campania in Maremma da adolescente ed è cresciuto a Grosseto. Un giorno decide di seguire le sue passioni e negli anni ’80 lascia tutto per seguire il suo sogno e diventare gemmologo negli Stati Uniti.
Cosa facevi a Grosseto?
“Ho lavorato per diversi anni all’Ufficio Imposte Dirette, vinsi il concorso mentre mi stavo laureando in giurisprudenza a Siena. Lavorare in ufficio mi dava stabilità economica, ma non era sufficiente per rendermi felice, quella dimensione mi stava stretta.”
Per questo sei partito?
“No, inizialmente è stato per amore. Durante una vacanza sulle Dolomiti ho conosciuto la mia ex moglie che è americana. Non fu amore immediato, lei mi scrisse dopo un anno da quella vacanza, e dopo un periodo di corrispondenza decisi di prendere sei mesi di aspettativa a lavoro e andare Woodstock a nord di New York per stare con lei ed imparare l’inglese. Era il 1985.”
Poi che è successo?
“Ho prolungato l’aspettativa per il resto dell’anno, perché sei mesi non erano sufficienti per imparare veramente la lingua. La mia idea non era quella di trasferirmi, non potevo immaginare una vita a New York, è una città troppo fredda d’inverno, per cui con la mia ex moglie tornammo a Grosseto.”
Perché poi sei ripartito?
“Per quanto la mia ex moglie amasse la Maremma e l’Italia, anche all’epoca per lei non era facile trovare lavoro in una realtà piccola come Grosseto, quindi dopo un anno e mezzo lei tornò a New York. A quel punto dovevo decidere, ma non volevo trasferirmi solo per amore, cercavo qualcosa che mi stimolasse a partire anche da un punto di vista professionale. E un giorno quel qualcosa è arrivato.”
Come?
“Stavo cercando un’ametista da regalare a mia madre. Un amico di un amico che commerciava pietre preziose si trovava a Grosseto di ritorno dall’India e un giorno venne nel mio appartamento per farmi vedere delle pietre. Io comprai una pietra e lui mi lasciò il resto del campionario da vendere. Le pietre mi affascinarono a tal punto che decisi di fare dei corsi specialistici prima a Roma, poi a Bolzano. A Bolzano conobbi il maestro gemmologo Luigi Costantini, che mi suggerì di fare dei corsi per corrispondenza all’Instituto Gemmologico d’America a New York, in modo da avere già una qualifica in caso mi fossi trasferito negli USA. Accettai il consiglio e così ho cominciato a seguire la mia strada nella gemmologia.”
Quando hai deciso di partire definitivamente?
“Lavoravo sempre alle imposte dirette, ma più studiavo gemmologia, più l’ufficio era distante dai miei desideri professionali. Un giorno un collega a lavoro mi chiese di pulire una sua ametista. Lavorando quella pietra per riportarla al suo splendore originale mi diede una emozione tale che capii quale doveva essere la mia strada. A Gennaio del 1988 tornai a New York, mi offrirono un posto di lavoro all’Istituto Gemmologico e senza dubbi diedi le dimissioni dall’ufficio. Lì è cominciata una mia nuova vita.”
Come è stato trasferirsi a New York?
“Avere una moglie e partire per scelta più che per necessità hanno reso questo cambio più semplice, inoltre la qualità del lavoro e la passione per la mia professione mi hanno aiutato a sopportare la durezza del clima, unica cosa per me difficile da affrontare. Non ho mai rimpianto di aver lasciato l’Italia e quello che più amo di NYC è la sua ricchezza e diversità culturale. Negli anni sono accadute e cambiate molte cose, ho lavorato come gemmologo in vari istituti e per varie compagnie, in una delle quali sono rimasto dieci anni e ho conosciuto la mia attuale seconda moglie. Quello che mi ha sempre guidato è stato l’amore per mio lavoro e il desiderio di acquisire sempre più esperienza e professionalità.”
E adesso?
“Adesso faccio corsi di formazione in vari paesi del mondo, ma da qualche anno ho scoperto di avere un’ altra grande passione, la cucina italiana. Un giorno la direttrice del mercato domenicale del paese dove vivo, mi chiese se volevo cucinare delle lasagne da vendere al mercato. Cucinare mi è sempre piaciuto ed accettai così, per divertimento. Il successo fu grande e inaspettato. Da quel giorno sono passati 5 anni e con un collega partecipiamo a due mercati al mese che diventano 4 nel periodo estivo. Abbiamo un sito dove promuoviamo le nostre specialità. Non avrei mai pensato che cucinare potesse diventare una professione e che mi avrebbe dato così tante soddisfazioni. ”
Torni spesso?
“Torno per stare con la mia famiglia, ma vorrei tornare di più, per più mesi. Ogni volta che vengo scopro posti nuovi che affascinano me e gli amici che spesso porto in vacanza. Il mio luogo preferito rimane Pitigliano, la magia di quel paese che emerge dalla montagna di tufo è speciale, unica.”