ORBETELLO – Il 2 febbraio si festeggia in tutto il mondo la giornata Ramsar, la giornata delle zone umide di importanza internazionale. In Maremma il WWF festeggia con due delle zone umide più importanti e tra le prime ad essere state inserite in questo importante elenco l’Oasi di Burano e l’Oasi di Orbetello.
Il 12% delle specie animali totali, che diventano il 40% aggiungendo quelle vegetali, e quasi il 50% delle specie di uccelli presenti in Italia sono legate alle zone umide. Se consideriamo che circa 2/3 delle zone umide d’Europa sono scomparse negli ultimi 50 anni e quelle che restano sono spesso degradate e a rischio di “sopravvivenza”, ci rendiamo conto dell’importanza della loro effettiva tutela. E pensare che oltre ad allietarci con i colori, i profumi e la fantastica biodiversità che ospitano, le zone umide forniscono acqua potabile e producono il 24% del cibo del Pianeta. Le zone umide svolgono un ruolo importante nel mondo per le specie migratorie e per le numerose attività economiche che sostengono, come la pesca, il turismo e l’agricoltura. Svolgono inoltre un ruolo fondamentale per contrastare le alluvioni fungendo da casse di espansione, e in Maremma sappiamo quanto questo avrebbe aiutato negli ultimi anni.
Circa due miliardi di uccelli migratori ogni primavera attraversano l’Italia, ponte nel Mediterraneo fra Africa ed Europa, dai piccoli luì alle grandi cicogne e gru. Le nostre zone umide rappresentano per molti un ”pit stop”, una sorta di area di servizio lungo le autostrade delle migrazioni per la sosta, l’alimentazione, ma anche per la nidificazione. Sappiamo oggi quanto anche la presenza degli uccelli sia un elemento fondamentale per studiare gli effetti dei cambiamenti climatici.
La data del 2 febbraio coincide anche con la chiusura della caccia in Italia, una delle minacce più gravi per l’avifauna migratoria, non solo per l’uccisione diretta degli uccelli acquatici, ma per l’inutile morte di oltre migliaia di uccelli che, nutrendosi nelle paludi, ingeriscono i pallini di piombo, retaggio di una caccia distruttiva e fonte di inquinamento. Domenica quindi sarà un’ottima occasione dopo mesi di attività venatoria per osservare in tutta tranquillità anatre, folaghe, aironi, i piccoli limicoli e molte altre specie che affollano durante l’inverno le zone umide del nostro paese.
Programma:
Domenica 1 febbraio visite guidate e corso di beardwatching.
Lunedì 2 febbraio ingresso speciale per fortografi e scuole.
Per info sul programma e prenotazioni: prenotazionicasale@associazioneocchioinoasi.it tel 340.3395260