GROSSETO – «Siamo un Paese in crisi da anni e oramai purtroppo anche in recessione. Ma a ben riflettere c’è qualcosa che non quadra». È lo sfogo del Presidente della Cia di Grosseto e vicepresidente della Cia Toscana Enrico Rabazzi in una lettera aperta ai cittadini. «La nostra agricoltura – continua Rabazzi – potrebbe essere un traino formidabile per la ripresa sia come produzione in sé sia per i collegamenti fortissimi con il settore turistico, che per l’indotto a cui è collegato sarebbe in grado di far ripartire molti altri settori, dall’edilizia al commercio, dall’artigianato alla cultura. E invece quei pochi eroi che ancora cercano di tenere in piedi le loro aziende sono letteralmente strozzati da una burocrazia oramai evidentemente fuori controllo».
«Potremmo ripopolare le nostre campagne, soprattutto con i giovani creando un sistema in cui sia facilitato l’accesso al credito e vi siano incentivi per chi decide di dedicarsi all’agricoltura, affitti a basso costo e altre iniziative del genere. Una rotonda meno in città e una strada di campagna rimessa a posto in più ogni tanto non farebbero male – aggiunge Rabazzi -. E invece si risponde con l’introduzione dell’Imu così, in alcune zone, anche gli ultimi coraggiosi con l’intenzione di continuare a lavorare la propria terra o a portare avanti la propria azienda, saranno costretti ad andarsene»
«E intanto le nostre eccellenze vengono comprate dagli stranieri che invece poi le sfruttano al meglio facendo lauti guadagni – conclude Rabazzi -. Ma allora, torno a dire, c’è qualcosa che non quadra: senza voler pensar male ma sembra ci sia una regia nascosta che cerca di scoraggiare noi cittadini dal lavorare le nostre terre e portare avanti le nostre aziende, a favore di altri».