FOLLONICA – «La vicenda dell’ingresso abusivo nella Cava di Montioni dedicata ai gessi rossi diventa ridicola. E’ vero che in luoghi di tal genere è necessario preavvisare, ma il Consigliere Cecchini e gli ambientalisti presenti con lui non sono certo dei “ladri”». A intervenire è Ettore Chirici, capogruppo di Gente di Follonica.
«Se fosse accaduto qualcosa sarebbe stata colpa loro, nulla c’entra l’obbligo di trasmettere denuncia da parte del responsabile Bandite (obbligo non vero) – prosegue Chirici -. In questo caso sarebbe stato sufficiente un richiamo verbale visto che quelle persone sono conosciute. Un fatto analogo mi pare sia accaduto anche all’ex sindaco, Claudio Saragosa (anche lui “ladro”?), colui che ha voluto più di altri il Parco di Montioni e ben conosce l’uso della cava. Quanto alla pericolosità del sito, non mi pare si possa dire che sia messo in sicurezza: un cantiere deve essere interdetto su tutto il perimetro e rendere assolutamente difficile l’ingresso ai non autorizzati (queste sono le regole di sicurezza). Così non è, quell’impianto è un colabrodo (purtroppo anche per la fuoriuscita delle acque)».
«Tanta solerzia doveva e dovrebbe essere dedicata anche alla gestione dell’impianto. Il recente rapporto Arpat mette in discussione la gestione ambientale del conferimento dei gessi rossi, indica con chiarezza che la vasca realizzata (pensata da tanto solerti funzionari?) non intercetta un bel nulla e le acque, inquinate, non sono sotto controllo – continua la nota -. Non è la prima volta che Arpat segnala, almeno dal 2013, problemi nell’impianto, eppure per il responsabile Bandite (anche per l’assessore Niccolini?) era tutto a posto e sotto controllo».