di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – Due mozioni da presentare nei consigli comunali: una riguardante la soppressione degli Ato e l’altra inerente le illegittimità riscontrate nella gara d’appalto e nel contratto stipulato per l’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti. Il Movimento 5 Stelle affonda il colpo sulla vicenda che è già stata ribattezzata come “Rifiutopoli” e che, sempre secondo i pentastellati, nasconde troppe incongruenze, a partire dalle due leggi finanziarie e dal decreto legge che hanno abrogato le Autorità d’ambito, definendole centri di spesa inutili e affidando la gestione dei rifiuti agli Enti locali. «Nonostante questo – spiega il consigliere comunale Giacomo Gori -, la Regione Toscana ha fatto di tutto per mantenere in vita un carrozzone inutile che fa lievitare il costo della gestione dei rifiuti, semplicemente cambiandogli nome. Tutto senza considerare che, tra le altre cose, impedisce la distinzione dei comuni virtuosi dagli altri». Per questo, i gruppi del Movimento 5 Stelle delle tre province di Grosseto, Siena e Arezzo, insieme alla Val di Cornia, si sono riuniti ed hanno preparato tutta la documentazione necessaria per passare all’azione e, come precisano: «per far uscire i comuni e quindi i cittadini da questa situazione».
«Nella prima mozione, in cui si chiede di sopprimere gli Ato, emerge come una legge in materia fosse già stata disposta, ma la Regione Toscana ha scelto di creare un sorta di ente “clone” – spiega Claudio Fiori, avvocato che ha seguito da vicino la vicenda -. Le autorità istituite con la legge regionale, non erogando direttamente il servizio, ma essendo chiamate a svolgere unicamente funzioni amministrative, si configurano al pari delle precedenti Ato, quali consorzi di funzioni tra Enti Locali, andando in conflitto con la legge finanziaria del 2010. La Regione ha perciò violato i principi dettati dalla Carta Costituzionale e apertamente disatteso la volontà di eliminare dalla spesa pubblica gli organismi che duplicano funzioni e creano maggiori costi». Per questo nella mozione si chiederà ai sindaci di ottenere l’abrogazione degli Ato.
Ancor più complessa la questione riguardante la gara d’appalto e il contratto stipulato che, secondo i pentastellati, riscontrerebbe illegittimità nel passaggio fra Ato Toscana Sud e Sei Toscana, per l’affidamento del servizio gestione rifiuti: «Una gara con un solo concorrente che gara è? – si domanda Fiori -. Oltre a questo l’esito non poteva che produrre la prosecuzione dello stesso gestore perché imponeva il pagamento di 10 milioni e 500mila euro dei crediti Tia non riscossi. Per tutti ovviamente, salvo che per i precedenti gestori. A questo si aggiungeva l’incertezza sulla durata di affidamento e, come se non bastasse, veniva richiesto al concorrente di avere in gestione uno o più impianti di termovalorizzazione». Una sorta di bando di gara che il Movimento 5 Stelle definisce come “cucito su misura”, per questo nella mozione si chiede che sindaci e giunte chiedano l’annullamento della procedura di gara.
Le osservazioni sul contratto però, non si fermano qua, perché secondo i pentastellati ci sono altre alterazioni nella sottoscrizione con Sei Toscana: «In primis sulle tariffe – precisa Fiori -, in quanto con il sistema introdotto non c’è riduzione per il cittadino in merito alla raccolta differenziata. Poi l’eccessiva tutela in ambito di risarcimenti riservata al gestore». Incongruenze che alimentano le mozioni del Movimento 5 Stelle che si avvarrà anche di altri strumenti, come due interrogazioni parlamentari, una delle quali a livello Europeo. «Vi terremo aggiornati sugli esiti delle mozioni – conclude Gori -, in modo che tutti i cittadini siano al corrente di chi le ha accettate e di chi ha espresso parere negativo». La vicenda legata ai costi di gestione dei rifiuti, sarà attiva anche sul web, con i pentastellati che hanno già messo in rete il sito www.rifiutopoli.it, in cui è presente la documentazione del caso.