PORTO SANTO STEFANO – Si chiama Labyrinth la maxi operazione che la Guardia costiera ha messo a segno in tutta Italia contro la commercializzazione di prodotti ittici illeciti.
L’operazione, che si è conclusa in questi giorni, era partita nel periodo natalizio, anche sul territorio della Provincia di Grosseto dove ila Guardia costiera di Porto Santo Stefano ha effettuato 95 controlli a pescheriem, ristoranti e a bordo di pescherecci, con multe per 9 mila euro.
Sono state sequestrate quattro attrezzature da pesca e sono state comunicate all’autorità giudiziaria del capoluogo tre notizie di reato per pesca e commercializzazione di prodotto ittico sotto-misura. Sequestrati oltre 30 chili di pesce. Inoltre, grazie ad una operazione congiunta con le altre forze dell’ordine per contrastare la pesca degli avannotti di anguilla, la cosiddetta “ceca”, l’ufficio marittimo di Castiglione della Pescaia, durante un blitz notturno, ha provveduto al sequestro penale di alcuni attrezzi utilizzati per tale tipo di pesca e di circa mezzo chilo di novellame, poi rigettato in mare poiché ancora vivo (gli avannotti delle anguille, la cui pesca è assolutamente vietata, possono arrivare ad essere venduti fino a 800 euro al chilo).
Sono stati ispezionati, congiuntamente a personale dell’Asl 9 di Grosseto, i centri all’asta del pesce nel comune di monte argentario e presso il centro allevamento ad Orbetello, che però sono risultati in regola.