FOLLONICA – «La mia posizione rispetto all’inceneritore di Scarlino è nota, e parte dalla preoccupazione che l’impianto ha fin dal principio destato nel territorio, che lo ha sempre vissuto come elemento avulso ed imposto». Ad intervenire all’indomani dello stop a Scarlino Energia è la segretaria Pd Barbara Pinzuti «Come segretario del Pd ho impresso nel mio partito un’evoluzione alla riflessione sul ciclo dei rifiuti. Tale riflessione, frutto di una sintesi, ha teso a marginalizzare il ruolo dell’incenerimento all’interno del ciclo dei rifiuti, rendendolo il più possibile residuale rispetto a finalizzazione e valorizzazione della raccolta».
«Oggi la sentenza del Consiglio di Stato traccia una linea netta che desta enorme preoccupazione ma può aprire una nuova fase – prosegue Pinzuti -. Preoccupazione in primo luogo per la salute dei cittadini, come si legge chiaramente nelle motivazioni della stessa sentenza, e per il destino dei lavoratori dell’impianto. Ma, pur se non si conoscono le intenzioni dell’azienda, alla politica spetta il compito di guardare avanti, di ripensare la gestione del ciclo dei rifiuti, di sostenere azioni ed iniziative che ne innovino il processo nella nostra provincia e diano risposte concrete in termini occupazionali».
«La battaglia qui a Follonica è sempre stata per una gestione sana, efficiente e moderna dei rifiuti e non contro l’inceneritore. Così come si è sempre lottato per impianti che non mettessero in pericolo la salute dei cittadini di Follonica e mai contro i lavoratori di Scarlino Energia». Le fa eco Francesco De Luca presidente del Consiglio comunale di Follonica «Il PD di Follonica e l’amministrazione Baldi, quando ero capogruppo, hanno coraggiosamente portato avanti una battaglia per la civiltà ambientale di questo territorio, nonostante i numerosi inviti più o meno velati a desistere provenienti da gran parte dei nostri rappresentanti provinciali, regionali e nazionali».
«Ci siamo seduti dalla parte del torto (insieme, va detto, a tutte le minoranze) e abbiamo vinto, anche se – prosegue De Luca -, in questa triste vicenda, conclusasi ieri con la Sentenza del Consiglio di Stato, avremmo preferito rimanere noi nel torto. Il doppio difetto di istruttoria sull’autorizzazione non è un mero fatto procedimentale, ma nasconde nella sostanza una colpa enorme dei controllori: la colpa di dire sì ad un impianto inquinante sito in una zona già inquinata fino all’osso senza fare (per ben due volte) le analisi prescritte dalla legge».
«La sentenza del Consiglio di Stato sull’impianto di “Scarlino Energia” è una sconfitta per le Amministrazioni deputate al governo del territorio e per la politica». Sottolinea invece Ettore Chirici capogruppo “Gente di Follonica”. «Sin dall’inizio ed anche in seguito siamo stati di fronte ad un inceneritore tecnologicamente obsoleto, a procedure autorizzative che già davano per scontato l’esito positivo perché erano convinti di chiudere così il ciclo dei rifiuti. Tutta l’impostazione data alla questione dei rifiuti in questa provincia era sbagliata da ogni punto di vista. Chi doveva decidere avrebbe dovuto ascoltare meglio e senza frettolosità i motivi e le proposte alternative. Associazioni e movimenti ambientalisti ed il Comune di Follonica (in questo caso, grazie al sindaco Eleonora Baldi) hanno condotto una lotta importante sulle questioni ambientali della piana per la tutela della salute dei cittadini e del territorio.