FIRENZE โ โQuesta legge di riforma del servizio sanitario regionale si incammina su un terreno nuovo, ed รจ quindi legittimo che susciti dubbi e timori. Noi siamo qui per raccogliere tutte le osservazioni e i commenti. Ma รจ un modo per reagire agli eventi che ci stanno incalzando, sia sul medio che sul lungo periodoโ. Lโassessore al diritto alla salute Luigi Marroni ha illustrato stamani alla IV Commissione Sanitร del Consiglio Regionale la proposta di legge di riforma del servizio sanitario toscano approvata a fine dicembre dalla giunta.
Lโassessore ha prima di tutto ringraziato tutti gli operatori del SST (โhanno affrontato molte situazioni difficili, e grazie a loro moltissimo รจ stato fattoโ), e poi il presidente della IV Commissione Marco Remaschi (โoggi discutiamo una proposta che il presidente Remaschi aveva piรน volte sollecitatoโ). E ha sottolineato lo spirito di collaborazione, positivitร , reciprocitร che anche in questo caso contrassegna il rapporto tra giunta e Consiglio.
Hai poi illustrato nei dettagli la proposta di legge, che attraverso un percorso che durerร un anno, prevede la fusione delle attuali 12 Asl in 3 grandi aziende sanitarie, una per ciascuna Area vasta: Toscana Centro (Firenze, Prato, Pistoia, Empoli); Toscana Nord Ovest (Massa Carrara, Versilia, Lucca, Pisa, Livorno); Toscana Sud Est (Siena, Arezzo, Grosseto). โNoi avremmo voluto integrare da subito anche le aziende ospedaliero-universitarie โ ha precisato โ ma questo obiettivo per ora resta sullo sfondo, ha bisogno di un dibattito e leggi nazionaliโ.
Le attuali 12 Asl verranno commissariate, con un commissario unico per ciascuna Area vasta, e per tutto il 2015 continueranno ad esistere. In ciascuna delle 12 Asl verrร nominato un vice-commissario, che per lo svolgimento delle sue funzioni si avvarrร di uno staff composto da professionisti del servizio sanitario regionale. Dal 1ยฐ gennaio 2016 verranno istituite 3 aziende Usl, ciascuna con un direttore di Area vasta, dotate di personalitร giuridica di diritto pubblico e di autonomia imprenditoriale, organizzativa, amministrativa e contabile.
โUn percorso complesso, che era giร iniziato oltre un anno fa con il passaggio dai 3 Estav, gli Enti tecnico-amministrativi di Area vasta, allโEstar unico โ ha commentato lโassessore Marroni โ Un percorso che vorremmo fare con la piรน ampia base di partecipazione possibile, e quindi attrvaerso una concertazione con enti locali, Universitร , sindacatiโ.
Nellโillustrare la proposta di legge alla IV Commissione, lโassessore si รจ soffermato a lungo sullโattuale quadro complessivo della sanitร toscana: โDa due anni abbiamo messo in atto una serie di riorganizzazioni, e fino ad oggi abbiamo messo in sicurezza la sanitร toscana, ottenendo anche ottimi risultati, che ci hanno posto ai vertici delle classifiche nazionali: รจ il caso del Programma nazionale esiti e della Griglia Lea. Ma lo scenario si evolve in continuazioneโ.
Marroni ha messo lโaccento su tre aspetti di questa evoluzione. โLa prima รจ una considerazione di tipo organizzativo โ ha detto โ Lโesperienza di questi ultimi anni ci dice che lโorganizzazione dei servizi sanitari ha bisogno di una base piรน ampia di quella aziendale; per molte attivitร la dimensione aziendale si sta rivelando un limite. La dimensione ideale รจ quella di Area vastaโ. Secondo aspetto, lo scenario epidemiologico, che comporta costi sempre crescenti: โLโallungamento della vita e la continua evoluzione delle malattie croniche implicano costi sempre piรน alti. Ci sono nuovi farmaci e nuove tecnologie che danno speranze sempre maggiori, ma che costano sempre di piรน. Un solo esempio: il nuovo farmaco per lโepatite C. Nel 2015, curare con questo farmaco una parte dei pazienti toscani costerร tra i 45 e i 55 milioni, che non sono previsti in nessun bilancioโฆ Stesso discorso per i nu ovi farmaci oncologici o per quelli per la cura dellโAlzheimerโ. Terzo aspetto, la riduzione delle risorse: โSono gli effetti del Patto di stabilitร , che comporta una fortissima riduzione dei finanziamenti disponibili. E la sanitร rappresenta il 70-80% dei bilanci regionali. Eโ lโinsieme di tutti questi fattori e di queste considerazioni โ ha concluso lโassessore โ che ci ha indotto a prendere in mano questa riforma, che era nellโaria da tempoโ.