di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – Imparare a difendersi dai pericoli delle rete con un progetto sulla sicurezza relativo all’uso di Internet e soprattutto dei social network. “Una vita da social” è il percorso nazionale varato dalla Polizia come contrasto al fenomeno del cyberbullismo, ma fornisce anche l’opportunità di conoscere altre realtà pericolose che arrivano direttamente dal web. Ben 55 le tappe del super-camion che è partito ieri da Roma e che questa mattina ha fatto sosta in piazza Dante a Grosseto. Molteplici gli aspetti toccati dagli esperti del settore con i ragazzi delle scuole medie che sono stati ospitati all’interno del camion della polizia. Gli esempi dei pericoli derivanti dall’uso inconsapevole di Internet e dei social network, riguardano una casistica piuttosto varia: Dai ragazzi che rubano un account incorrendo nel reato di intrusione informatica, a chi, credendosi protetto dall’anonimato di uno schermo adesca i più giovani per truffe o, peggio ancora, pedofilia.
Un percorso, quello di “Una vita da social”, che a Grosseto si inserisce alla perfezione nel cammino che da tre anni la Polizia sta portando avanti con le istituzioni, per portare avanti iniziative con le scuole sull’uso prudente e responsabile del web. Anche perché spesso i più giovani sono portati a credere che Internet sia una realtà virtuale dove tutto è lecito, mentre invece non è così. Anche il questore di Grosseto Massimo Zanni ha reso visita al camion prendendo parte all’iniziativa e incontrando i ragazzi delle scuole. «Internet è uno strumento molto importante e interessante – ha detto Zanni – per questo è opportuno avere un utilizzo corretto, da parte dei più giovani, ma anche dagli adulti. Non è un caso che il progetto sia rivolto ai ragazzi dagli 8 ai 19 anni, ma anche ai loro genitori e agli insegnanti».
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