FIRENZE – Più ispettori regionali a bordo dei treni, un numero maggiore di controlli e, dunque, una verifica più rigorosa del rispetto da parte di Trenitalia dei parametri fissati nel contratto di servizio che la lega alla Regione Toscana. Questo l’obiettivo con il quale è stata predisposta e firmata un’intesa tra la Regione, le Province di Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Pisa e Siena, l’Unione dei Comuni del Circondario empolese Valdelsa ed i comuni di Chiusi, Massa e Vernio, intesa che permette alla Regione di avvalersi del personale degli altri Enti aderenti per la funzione di ispettore sui mezzi di trasporto pubblico.
Dunque d’ora in poi anche il personale volontario delle Province e dei comuni che hanno aderito, appositamente formato con specifici corsi, potrà salire a bordo dei treni regionali e verificare il rispetto degli standard di qualità, pulizia e puntualità imposti dal contratto di servizio. I nuovi ispettori si aggiungeranno al nucleo di 47 dipendenti della Regione Toscana che già, in aggiunta al loro normale lavoro, effettuano controlli a bordo dei treni. Questo permetterà di controllare meglio, con più assiduità e maggiore frequenza anche i treni in fascia pendolare che transitano lontani da Firenze, su linee che oggi erano molto difficili da raggiungere per il personale regionale che necessariamente doveva partire dal nodo fiorentino.
“Nel contratto-ponte che abbiamo stretto con Trenitalia – ha detto l’assessore Ceccarelli – abbiamo previsto parametri più stringenti e penali molto più pesanti sulla pulizia, sulla puntualità e sul comfort del viaggio, ma nel frattempo ci siamo attrezzati per migliorare e intensificare anche la nostra azione controllo. Per questo abbiamo scelto di integrare il nostro nucleo ispettivo con altri ispettori volontari, dipendenti non della Regione ma delle province e dagli altri Enti pubblici. La presenza di più ispettori, ma soprattutto la loro localizzazione in tutte le realtà della Regione, ci darà modo di controllare meglio anche zone critiche lontane da Firenze e fasce orarie delicate, come quella della prima mattina e del tardo pomeriggio . Per far questo, abbiamo anche dotato gli ispettori di strumenti tecnologici più adeguati, in modo tale da poter tradurre il loro lavoro con report tempestivi, utili per il sist ema sanzionatorio, ma anche per la programmazione e per l’informazione degli utenti”.
Un’ulteriore novità prevista dall’intesa riguarda il personale delle Province di Livorno e Grosseto, che sarà formato anche per le ispezioni a bordo dei traghetti, in modo da poter effettuare controlli anche sul servizio pubblico di trasporto marittimo, effettuato da Toremar sulla base del suo contratto di servizio con la Regione Toscana.
Gli enti locali che, grazie alla nuova intesa, ‘presteranno’ personale alla Regione per implementare il numero degli ispettori attivi e dei controlli sui treni, dovranno individuare al loro interno un referente che si occuperà di tenere i rapporti con l’amministrazione regionale. I controlli sui mezzi saranno svolti in accordo con la Regione ed in base alla programmazione fatta dalla struttura regionale. In virtù di questo sarà la Regione a coprire eventuali spese sostenute dagli ispettori durante il loro incarico.
Si ricorda che il nucleo degli ispettori regionali è stato costituito nel 1999 per effettuare rilevazioni utili a verificare il rispetto degli contratti di servizio da parte delle aziende che gestiscono il tpl, ma anche per conoscere meglio le situazioni presenti sul territorio e di conseguenza programmare servizi più adeguati alle effettive necessità dei viaggiatori. Il gruppo degli ispettori è gestito dall’area di coordinamento “Trasporto Pubblico Locale”, l’ingresso e la permanenza nel gruppo ispettivo sono volontari, non è prevista alcuna retribuzione e nessun ‘gettone di presenza’. Gli ispettori sono impiegati e funzionari pubblici – muniti di uno specifico tesserino di riconoscimento – che effettuano ‘uscite sul campo’ in aggiunta al loro normale lavoro quotidiano, durante l’orario di servizio.
Fino ad oggi gli ispettori redigevano i loro rapporti su schede cartacee che successivamente dovevano essere trascritte. Di recente sono stati dotati di smartphone con applicazioni che consentono loro di registrare i dati ispettivi e inviarli ‘in tempo reale’ all’ufficio che li elabora e gestisce.